“Oggi mi prudono le mani”. Giuseppe Cruciani a ruota libera sul caso del ministro Roccella contestato al Salone del Libro di Torino: “Cominciamo col dire una cosa molto semplice e netta, ma prima cito un signore di cui poi vi dirò il nome. “Il più bel esemplare di fascista in cui ci si possa imbattere oggi è quello del sedicente antifascista. Unicamente dedito a dar del fascista chi fascista non è”. Non è la frase di un pericoloso esponente di Fratelli d’Italia, ma di Leonardo Sciascia. Ovviamente mi sto riferendo a quanto avvenuto al Salone del Libro dove quattro imbecilli, da veri e propri squadristi, hanno impedito ad un ministro della Repubblica di parlare. Hanno censurato una persona perché con delle posizioni, in linea di principio, contrarie all’aborto”.
Cruciani non ha dubbi: “In tutta questa vicenda, quei quattro coglioni che sono andati a contestare la signora Roccella impedendole di parlare si sono dimostrati fascisti, ma peggio di loro sono quelli che li appoggiano. Mi riferisco ai vari Saviano e Murgia che non hanno il coraggio di difendere la libertà di parola della Roccella. Non importano le sue posizioni sull’aborto, si deve difendere la libertà di parola anche di chi la pensa diversamente. Questa è la base di tutto. Dunque sono peggio questi rispetto a quelli che sono andati a contestare. Parliamoci chiaro, questi squinternati hanno fatto il gioco della Roccella perché, senza di loro, avrebbe presentato un libro e nessuno se la sarebbe filata. Invece questi qua l’hanno fatta diventare una vittima. Mi stupisce poi che l’organizzatore di quella kermesse, che si chiama Nicola Lagioia, ieri abbia parlato di una “virata autoritaria” del governo. Ragazzi, siamo sinceri: vi pare che ci sia una virata autoritaria nel governo? Ma non diciamo cazzate! Non c’è alcuna deriva autoritaria, non c’è nessuna legge che mette in pericolo la libertà di parola. Che cosa è l’autoritarismo? Significa limitare la libertà altrui e non mi pare che questo governo l’abbia mai fatto”.
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