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Vendere canne in libreria con la scusa della cultura - Seconda parte

I prossimi autori in catalogo sono Charles Baudelaire e Lewis Carrol, ma in futuro sono previsti testi originali vergati da scrittori italiani. La fattura del libro non lascia dubbi: ci stanno vendendo proprio un grammo di canapa con la scusa della cultura. Ognuno ha le sue opinioni. La mia è questa: un simile prodotto è estremamente ingannevole e sdogana la canapa con la scusa del fare cultura. Ma fare cultura, anche sulla canapa, è davvero un’altra cosa.

Il tredicenne medio, perché a lui dobbiamo pensare, è indotto a credere che fumare o mangiare la canapa sia un fatto del tutto normale, come bersi una Coca Cola. Peccato che la cannabis venduta per strada sia tutt’altra cosa e di recente abbia registrato una forte crescita del Thc, l’acido tetraidrocannabinoico, che causa il rilascio di dopamina e genera la sensazione di piacere «cannabinoide». La marijuana è pericolosa: interferisce con la maturazione cerebrale, crea deficit di attenzione e memorizzazione. Insomma, può influire sullo sviluppo della personalità.

Sdoganare la canapa in libreria, in questo modo superficiale, è solo una operazione commerciale, utile solo a riempire le tasche di chi l’ha ideata e avallata. Per concludere rubo una frase a un maestro, Stenio Solinas: «Ogni vero libertario è aristocratico: sa che la trasgressione cosciente dei pochi si trasforma nell’eccesso incosciente dei molti».

Alessandro Gnocchi, 29 maggio 2019

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