Delle due, l’una: o Mieli è il “marziano a Roma” di cui parlava Ennio Flaiano in un suo divertentissimo racconto, e quindi non si è reso conto di cosa gli succede attorno nella città in cui pure vive; oppure egli pensa che i romani siano in questa storia una variabile dipendente perché facilmente raggirabili con un po’ di propaganda (quella, ad esempio, di cui è maestro ad esempio Rocco Casalino).
Forse, converrebbe ritornare proprio al ritratto che degli abitanti dell’urbe fece Flaiano: il loro scetticismo e la loro diffidenza è proverbiale, ed è il carattere proprio di chi, avendone viste tante nel corso dei secoli, le parole anche le più belle proprio non se le proprio beve.
Corrado Ocone, 3 luglio 2020