Esteri

Migliaia di islamici in corteo: la piazza che allarma l’Europa

Amburgo invasa dall’ala radicale: continua la marcia che preoccupa la Germania (ma non solo)

Altro sabato, altra marcia dell’islam radicale in Germania, sempre ad Amburgo. Non si tratta più di una novità ormai, considerando lo scandalo di fine aprile, quando migliaia di manifestanti invocarono l’istituzione di un califfato a Berlino. Le idee non possono essere bandite, si sono giustificati gli islamisti di fronte alle critiche – pure feroci – da parte delle istituzioni. I social network sono invasi di video e foto di quanto accaduto due giorni fa, i numeri parlano da soli: più di 2300 persone per le strade, uomini e donne (con il velo rigorosamente integrale) a rivendicare diritti. Come se vivessero in una dittatura.

Una marea di gente, numeri impressionanti che testimoniano la necessità di non sottovalutare il fenomeno. I toni questa volta sono stati certamente più moderati, forse per evitare problemi. Non sono mancate le richieste di istituire un califfato, ma con una precisazione fondamentale: non in Germania. Come se altrove fosse accettabile. D’altronde il gruppo Muslim Interactive non è sconosciuto: le autorità lo monitorano dal 2020 e lo hanno segnalato come “estremista”.

Nonostante ciò, è stato permesso di scendere in piazza con alcuni paletti: il divieto di incitamento all’odio e alla violenza, la negazione del diritto di Israele ad esistere. Da qui la protesta vittimista, con decine di cartelli con scritto “censura” o “bavaglio”, dimenticando che gli è stato permesso di manifestare liberamente e democraticamente nonostante gli appelli vergognosi di appena due settimane fa. Ma la capacità di radunare islamisti è notevole e il trend è destinato a proseguire con numeri sempre maggiori, tanto da coinvolgere anche altre città tedesche.

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Il gruppo è composto in gran parte da studenti e ha l’obiettivo di acquisire influenza in tutta la Germania, rappresentando un Islam rigorosamente praticato, ligio alle leggi. In altri termini, radicale. Emblematica la presenza delle donne: oltre il già citato velo integrale, tutte ai margini del corteo. Ovviamente non è stato riservato spazio agli “estranei”, persino a un giornalista è stato impedito di comunicare con i manifestanti. E non possiamo non citare gli immancabili slogan come “Allahu Akbar”. Per il momento non si hanno notizie di altre iniziative di questo tipo, ma non è da escludere un ritorno in piazza: il numero di partecipanti è destinato ad aumentare ancora.

Franco Lodige, 13 maggio 2024

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