Appunti sudamericani

Migliaia in marcia contro l’ideologia di genere

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ideologia di genere

In Honduras, migliaia in marcia contro l’ideologia di genere

Rappresentanti della società civile honduregna, comprese le chiese cattoliche ed evangeliche, hanno marciato nelle principali città del paese contro l'”ideologia di genere”. La marcia è stata indetta dal “Movimento per i nostri figli” per “chiedere alla presidente Xiomara Castro di non firmare la legge sull’educazione completa per la prevenzione delle gravidanze adolescenziali”, ha detto l’arcivescovo di San Pedro Sula, Miguel Lenihan. I manifestanti, tra cui molti bambini, hanno portato bandiere nazionali in blu e bianco e striscioni con messaggi contro l’ideologia di genere e l’implementazione della legge in Honduras, dove 1 su 4 nascite sono di ragazze sotto i 19 anni.

Brasile: il Movimento dei Sem Terra abbandona la riforma agraria e punta su marxismo ed ideologia woke

La riforma agraria e l’aborto non hanno alcun legame apparente ma non per il Movimento dei lavoratori senza terra (MST) che se non nasconde mai il suo allineamento ideologico con la sinistra radicale sta adottando orientamenti che tradizionalmente non erano considerati rilevanti dai movimenti di ispirazione marxista, generalmente più preoccupati del compito di sconfiggere il modello economico capitalista. Nonostante i suoi legami con la Chiesa cattolica, la pagina ufficiale del MST ha pubblicato un  articolo in cui gli autori danno raccomandazioni su come convincere le donne della “classe operaia” a sostenere la legalizzazione dell’aborto.

L’articolo elenca la religiosità del popolo brasiliano come un ostacolo alla depenalizzazione dell’aborto e formula raccomandazioni su come comunicare con le donne delle classi basse. Questo è solo l’esempio più recente di come, man mano che la causa della riforma agraria perde rilevanza in un paese sempre più urbano, il movimento si batta per questioni che nulla hanno a che fare con la distribuzione della terra nelle campagne. Tradotto: i poveri sono attratti dal movimento per la speranza di ottenere terreni, ma finiscono per essere usati per la propagazione di idee come il “LGBT Landless”, in cui il gruppo ammette che il suo obiettivo finale è il socialismo, ma afferma che il tema della sessualità è utile nel perseguimento di tale obiettivo.

“Oggi vediamo la diversità sessuale come parte di questa lotta e resistenza nell’attuale contesto politico, dando materialità al progetto popolare che porta con sé il sogno della terra e degli esseri umani liberi”, dice il materiale, che poi chiosa: “Oggi, un arcobaleno si aggiunge al rosso della nostra bandiera per costruire insieme una società socialista, libera dall’oppressione e dallo sfruttamento”. Recentemente, il MST ha ampliato la sua agenda.

L’ente ora promuove workshop sul femminismo in versione marxista. “Il marxismo si unisce al dibattito femminista dal momento in cui porta nei suoi studi l’origine delle differenze di classe e l’oppressione della classe operaia e ci fa ripensare a come le donne sono oppresse dal sistema capitalista della proprietà privata”. Jean-Marie Lambert, professore emerito presso la Pontificia Università Cattolica di Goiás, spiega che l’agenda del MST va oltre la ridistribuzione della terra e comporta una ridefinizione di ciò che è la natura umana. “Quello che propongono è un nuovo modello antropologico. È un progetto di potere, certo, ma non un progetto di potere nel classico senso marxista. È un progetto di cambiamento antropologico”.

A maggio, la Camera dei deputati ha istituito una Commissione parlamentare d’inchiesta per “indagare sulle azioni del MST, il suo vero scopo, così come i suoi finanziatori”. (qui l’articolo completo sulla Gazeta do Povo)

Paolo Manzo, 25 luglio 2023


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