Cronaca

Robe da pazzi

Migrante spacca il dito all’agente? Subito libero. E ne massacra un altro

Il caso choc a Roma: processato per direttissima, condannato e subito in libertà commette un altro crimine. Ira della polizia: “Siamo frustrati”

Poliziotto ferito
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Un cittadino di origini somale a Roma si è scagliato contro i poliziotti del Reparto prevenzione crimine, ha fratturato un dito ad uno degli agenti, è stato arrestato, processato per direttissima, condannato a 8 mesi con pena sospesa e… rimesso in libertà subito dopo. Non basta? No. Perché appena tornato in circolazione, poche ore dopo, ha sputato su un’auto di servizio e ha preso a testate un altro poliziotto, mandandolo in ospedale.

Una storia sconcertante. “Otto mesi di reclusione con pena sospesa e torna in libertà, mentre ancora c’è chi scrive scartoffie per il suo arresto, l’uomo ben noto alle forze dell’ordine che ieri a Roma ha fratturato il dito a un poliziotto aggredendolo perché il collega voleva procedere a riconoscerlo. Al solito ripetiamo sempre che una sentenza va rispettata in quanto tale, ma è legittimo non condividerla. E, ci chiediamo, si può condividere la moltitudine di episodi simili che, quasi quotidianamente, vedono gli operatori della sicurezza aggrediti, offesi, oltraggiati, feriti, mentre le pene concrete sono solo un miraggio e i risarcimenti addirittura inimmaginabili? – dice Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato – I poliziotti continuano indefessi a fare il proprio dovere, ma non si può essere ipocriti al punto da nascondere la frustrazione continua che li assale di fronte a una mancata risposta concreta e severa contro chi viola la legge e attenta alla loro salute oltre che a quella dei cittadini. Torniamo a chiedere a gran voce che politica e istituzioni rispondano al bisogno di sicurezza della gente e degli stessi lavoratori in divisa, garantendo pene reali, sostenendo questi ultimi nell’esercizio del loro delicato lavoro, e prevedendo il modo di ristorarli quando subiscono un danno ingiusto. Il Ddl Sicurezza rappresenta un significativo passo avanti e speriamo che sia presto legge, e speriamo altrettanto nell’istituzione di un fondo per garantire i risarcimenti ai colleghi che non vedranno mai un centesimo da chi fa loro del male”.

“Gli avevano solo chiesto i documenti – racconta il Segretario Fsp Roma, Massimo Nisida – ma lui ha cominciato a inveire, a minacciarli, a sputare, scalciare e colpirli, tanto che un collega ha subito una frattura a una mano con prognosi di 30 giorni. Una cosa assolutamente inaccettabile e indegna, che si ripete con frequenza praticamente quotidiana in ogni angolo di Italia. E in ognuno di quegli angoli continuiamo a non trovare sufficiente sostegno e protezione, non sufficiente tutela né meno che mai ristoro per i danni subiti. Quale dei soggetti come quello arrestato ieri ripagherà mai il poliziotto che ha mandato in ospedale, nessuno. E noi subiamo il danno e la beffa”.

Ma non è tutto. Perché passano alcune ore e la farsa si trasforma in tragedia. O quasi. Subito dopo essere stato scarcerato, il somalo ha aggredito altri poliziotti mandandone uno all’ospedale a suon di testate. “Mentre esprimiamo solidarietà ai colleghi, riflettiamo che questi sono gli effetti di un sistema che non consente di operare nel modo più efficace, ed in cui i tutori della sicurezza sono esposti a rischi e danni che, sinceramente, non sembra vengano presi molto sul serio – commenta Mazzetti – Sarebbe ridicolo se non fosse tragico. Quante volte bisogna arrestare un soggetto che commette questi reati? Non è accettabile, la salute e l’incolumità degli operatori in divisa e dei cittadini è una cosa seria e merita certamente altre garanzie”.

Siamo ormai al paradosso. “L’uomo – racconta Nisida – era nei pressi della stazione Termini quando avvistata un’auto della polizia si è avvicinato e gli ha sputato addosso nell’abitacolo dal finestrino aperto. Quando i colleghi sono scesi per chiedere spiegazioni si è scatenato e li ha aggrediti, colpendo con una testata in viso un collega, che è dovuto ricorrere alle cure mediche in ospedale a causa del trauma facciale. Il tribunale lo aveva da poco scarcerato e, già in precedenza, avevamo lamentato. Due poliziotti spediti in ospedale dalla stessa persona in meno di 24 ore sono abbastanza, fin troppo, per pensare che così qualcosa non va”.

Franco Lodige, 4 aprile 2025

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