Migrante “ucciso” in stazione, io sto col poliziotto

La notizia non è tanto, o non solo, la morte del giovane a Verona. Ma il fatto che abbia provato ad aggredire gli agenti

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Migrante ucciso stazione Verona

Sul Corriere della Sera, prima pagina, oggi stava scritto: “Migrante ucciso in stazione”. E io vi chiedo: vi ricordate cosa succede quando un migrante stupra una ragazza? I giornali scrivono: “25enne stupra una persona”. Evitano di dire che è uno straniero. In questo caso invece è “il migrante” ad essere stato ucciso, per il Corriere della Sera. Non c’è scritto “uomo ucciso in stazione”. No, qua il Corriere non si vergogna di dire che uno straniero ha subito questa tremenda ingiustizia. Invece se l’immigrato stupra, diventa solo “un uomo”.

Ma sapete qual è il punto sostanziale? Che qui dicono “migrante ucciso in stazione”, ma la notizia non è questa. La notizia è che un immigrato ha attaccato con un coltello le forze dell’ordine. Quindi il punto non è che è stato ucciso, ma che ha attaccato, ha minacciato, ha cercato di uccidere gli agenti che si sono difesi. Questa è la notizia.

Poi Salvini in un tweet scrive: “con tutto il rispetto, ma non ne sentiremo la mancanza”. Beh, obiettivamente io penso che forse il Ministro non dovrebbe fare affermazioni di questo tipo. Ma è vero: io non sento la mancanza di gente che gira col coltello e prova ad ammazzare le persone nelle stazioni. Poi dopo possiamo anche far finta di essere tutti dei grandi fratelli, di sentire la mancanza di persone armate, li capiamo perché poveracci vengono dal Mali. Però francamente, ditemi la verità: qualcuno che sta ascoltando questa Zuppa, a destra o a sinistra, può sentire la mancanza della violenza da parte di uomini col coltello nelle stazioni? Io penso di no.

dalla Zuppa di Porro del 21 ottobre 2024

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