Il governo ha scelto di non fare una sanatoria per i migranti entrati sul territorio italiano. Una scelta che deriva dal fatto che una simile misura “costituirebbe anzitutto un effetto richiamo”. “Nel momento in cui noi vogliamo stabilire regole certe per i nuovi arrivi non c’è bisogno di richiamare gli arrivi irregolari”, ha spiegato Mantovano. Inoltre, “l’ultima sanatoria, quella varata dal governo Conte II nel 2020 è ancora in corso di esame e le domande trattate sono circa il 40%. Noi vorremmo impiegare i nostri uffici nell’esaminare le domande di coloro che arrivano regolarmente oggi, non quelli che sono arrivati irregolarmente qualche anno fa”. Infine, c’è da tenere conto del mandato elettorale: “L’impegno assunto dalla coalizione che esprime l’attuale governo con gli elettori è di non fare sanatorie e riteniamo che la parola data agli elettori vada rispettata”.
Migranti, accesso i cellulari e limiti alle Ong: cosa c’è nel decreto flussi
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Redazione