Il governo di destra (e basta col termine ipocrita «centrodestra», che già da solo implica soggezione ideologica alla sinistra!) deve fare i comprensibili salti mortali per non farsi detronizzare da qualche congiura Usa-Ue-toghe rosse. I quali hanno dimostrato più volte che non si governa senza il beneplacito dei poteri forti internazionali e dei loro collaborazionisti nazionali, sbavanti di fronte alla prospettiva di tornare in sella bypassando le elezioni. Infatti, prima di queste ultime, Giorgia Meloni, visti i sondaggi che la davano vincente, è andata previamente a rassicurare gli americani e a farsene benedire. Rimangiandosi tutto quel che aveva detto in precedenza in merito alla guerra ucraina. Comprensibile: o così o pomì.
Ed eccola, però, tra l’incudine di chi comanda davvero nel mondo occidentale e il martello del suo elettorato. Elettorato che l’aveva eletta a valanga perché ponesse fine agli sbarchi africani, desse una regolata all’arroganza dei Lgbt, riportasse in sicurezza le nostre strade. Invece, detto elettorato che cosa vede? Che gli sbarchi sono, al contrario, aumentati. Che un generale che, interpretando il sentimento popolare, sbotta che non se ne può più viene di corsa quasi destituito con insulti. Che non si può più uscire di casa e le paventate zone off-limits per i cittadini si sono moltiplicate. Che una minoranza infima come quella degli animalisti si permette minacce e ritorsioni ai danni di quanti ritengono che un uomo sia più importante di una bestia (cioè, tutti). E il governo tace. E lascia impazzare le minoranze infime ma urlanti, e urlanti perché sanno di avere a che fare con dei timidi cacasotto.
Ha contro i media? È vero, ma basta attendere sulla riva del fiume e tra breve scorreranno i loro cadaveri. No, la verità è che il governo di destra ha paura. Ha paura di quel che dirà la sinistra se fa questo o se fa quello. Cioè, se fa ciò per cui è stato votato. Ma uno che ha più paura dell’avversario che dei suoi, che è? E di cosa ha paura? Che gli diano del fascista? Ma sono parole, nient’altro. E se hai paura perfino delle parole mi sa tanto che sei inadeguato. Lo sapevi a che cosa andavi incontro, lo sapevi da sempre. E ora scopri che non sai governare secondo i desiderata di chi ti ha votato? Allora – lo dico con dolore – vai a casa. Se non sai fare il tuo mestiere, torna a cuccia. Se non sei stato capace di dire ai poteri forti: signori, so che comandate voi e cercherò di non deludervi, ma badate che devo dar conto anche al mio elettorato; be’, allora che ci stai a fare?
Una sinistra ideologica un po’ più moderata di quella che strilla c’era già, penso a Renzi, che bisogno avevamo di un governo di destra di nome e di sinistra moderata di fatto? Se non sapete fare un governo di destra, dimettetevi. Vorrà dire che il popolo si asterrà in massa dal votare e governerà la sinistra come fece Garibaldi, che fu senatore con soli trenta (sic!) voti. Ma almeno, media o non media, tutti vedranno che siamo sotto tirannia. E chi vivrà vedrà.
Rino Cammilleri, 6 settembre 2023