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Migranti, il governo tira dritto. E spunta l’ipotesi “piano Sunak”

Dopo la tragedia di Cutro, Meloni conferma: difendere i confini. E Salvini rilancia le parole del premier britannico

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Il governo non lascia, anzi raddoppia. Se qualcuno pensava che la tragedia di Cutro potesse trasformare in qualche modo la linea sui migranti, probabilmente resterà deluso. Oggi infatti sia dal ministro Salvini che da diversi colleghi di governo, Meloni inclusa, arriva la conferma dell’obiettivo di sempre: lotta ai trafficanti di uomini, stop agli sbarchi illegali, difesa dei confini. Con un’idea che in questo momento sta balenando nella testa del leader leghista: quella di applicare anche in Italia il “piano Sunak” contro chi sbarca illegalmente.

Le indagini

Ovviamente il naufragio di Crotone tiene ancora banco nel dibattito politico. Le opposizioni puntano il dito contro il ministro Piantedosi, che però ha incassato la fiducia degli alleati di governo, e un’ombra ancora si staglia sulla Guardia Costiera e i suoi presunti errori nei soccorsi. La magistratura calabrese sta indagando, e bisognerà attendere l’esito degli accertamenti, tuttavia ora dopo sembra chiarirsi quanto successo la notte tra il 25 e il 26 febbraio. La nave, arrivata a 100 metri dalla costa, era stata segnalata da Frontex ore prima ma considerata in uno stato di buona navigabilità e non tale da richiedere un mayday. Per questo è scattata un’operazione di polizia per fermare il traffico di esseri umani e non una missione Sar di ricerca e soccorso, come avvenuto in altre occasioni e come spiegato a Nicolaporro.it dal Contrammiraglio Andrea Cuomo. Una fatalità, insomma, avvenuta a pochi metri dalla costa e forse a causa di alcune manovre ardite da parte degli scafisti.

Per approfondire

Oggi la squadra mobile e la Guardia di Finanza hanno arrestato in Austria Ufuk Gun, turco di 28 anni, considerato uno degli scafisti: starebbe stato lui a condurre l’imbarcazione, a curare la motoristica del natante e forse anche a operare quella rapida inversione di rotta che potrebbe aver fatto schiantare il caicco nella secca. A incastrarlo ci sarebbero dei video, trovati sul cellulare del presunto scafista minorenne detenuto nel carcere minorile di Catanzaro, dove lo si vede al timone della nave.

Il piano del governo sui migranti

Su questo il governo non ha mai cambiato idea: se qualcuno occorre incolpare per i 72 morti annegati nello Jonio, è ai trafficanti che occorre guardare. I sondaggi pubblicati negli ultimi giorni confermano che anche gli italiani, benché colpiti da questa tragedia, hanno ben chiare le responsabilità. Per questo, al netto del cordoglio dovuto e del prossimo Cdm convocato a Cutro, la linea del centrodestra sull’immigrazione non cambia. Meloni è stata chiara: la questione migratoria va affrontata “partendo dalla difesa dei confini esterni e dalla lotta ai trafficanti, temi che per quanto riguarda l’Italia diviene ancor più rilevante e importante all’indomani della tragedia di Cutro”.

Sul piano pratico non mancano alcune divergenze tra alleati. Salvini una sua idea ce l’avrebbe: prendere spunto da Rishi Sunak, premier britannico, che nei giorni scorsi ha presentato un progetto per rendere ancora più stringenti le politiche migratorie nel Regno Unito. In sintesi: chi sbarca illegalmente, non avrebbe il diritto di chiedere asilo, non potrebbe accedere ai sistemi di protezione e soprattutto verrebbe “bandito a vita” dai territori di Sua Maestà.

Si tratta ovviamente di una suggestione, che nasconde un non detto. La Lega infatti spinge per re-introdurre i decreti sicurezza dell’era Salvini ma al momento il premier Meloni sembra restia a dare il suo beneplacito. Domani in Commissione Affari Costituzionali inizierà l’esame della proposta di legge della Lega che impone una stretta ai permessi di soggiorno per gli immigrati, riproponendo di fatto le misure del 2018. Il messaggio di Riccardo Molinari è chiaro: “Ne discuteremo in commissione e vedremo se FdI li voterà o no”.

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