Migranti in Albania, l’accordo è legale: che fine hanno fatto i gufi?

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Dai Balcani giungono buone notizie per il centrodestra di governo. Contro i pronostici della stampa progressista e delle opposizioni, la Corte costituzionale dell’Albania ha dato il via libera all’accordo italo-albanese sui migranti, sottoscritto lo scorso 6 novembre 2023 da Giorgia Meloni e Edi Rama.

L’intesa raggiunta dai due primi ministri, che prevede l’allestimento nel territorio albanese di due centri italiani per la gestione dei migranti, era stato oggetto di ricorsi da parte delle forze d’opposizione al governo Rama, a causa di presunte violazioni della Costituzione e della sovranità territoriale albanese contenute nel testo. Lo scorso mese di dicembre, i ricorsi in questione avevano temporaneamente bloccato il processo di ratifica dell’accordo avviato dal parlamento albanese, sospeso per l’esame da parte dei giudici costituzionali, i quali, tuttavia, nelle scorse ore hanno reputato l’intesa conforme alla Costituzione, bocciando pertanto la richiesta di annullamento presentata dai deputati di opposizione. Secondo la Corte balcanica, infatti, l’accordo tra Roma e Tirana non andrebbe a ledere l’integrità territoriale dell’Albania, contrariamente a quanto era stato a più riprese prospettato da Ong e partiti di opposizione. Tutto lecito e nessuna violazione, quindi.

E pensare che i giornali italiani quel 13 dicembre e nei giorni successivi avevano mostrato grande entusiasmo per lo “stop” arrivato dall’Albania, che poi un vero e proprio “stop” non era ma solo un atto dovuto. Come poi si è visto.

Superato lo scoglio dell’incostituzionalità e incassata la definitiva convalida da parte della Consulta, il processo di ratifica potrà ora proseguire da dove si era interrotto qualche settimana or sono, e passare al vaglio del Parlamento albanese per il voto formale prima di potere ufficialmente entrare in vigore. Contestualmente, sul versante italiano appena pochi giorni fa la Camera dei deputati aveva approvato con 155 voti favorevoli il ddl di ratifica dell’accordo sui migranti, e adesso, si attende solo un’ulteriore conferma dall’esame del Senato, che comunque dovrebbe arrivare in tempi abbastanza brevi e condurre ad una rapida approvazione del disegno di legge.

Il matrimonio Italia-Albania per la gestione dei migranti in territorio albanese s’ha dunque da fare e si farà. In barba a chi ancora sperava in una mancata convalida da parte della Corte costituzionale d’Albania, che invece è puntualmente arrivata, a certificare la bontà dell’intesa Rama-Meloni, e a regalare l’ennesimo mal di pancia ai gufi d’opposizione.

Salvatore Di Bartolo, 30 gennaio 2024

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