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Emergenza immigrazione

Migranti, l’Egitto batte cassa: più soldi o l’Italia rischia

Il Cairo, tra boom demografico e crisi migratoria, invoca l’intervento dell’Ue. Nel frattempo qualcosa si muove a Tunisi

© MiroNovak, Yaroslav Danylchenko, shironosov tramite Canva.com

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha chiesto all’Unione Europea nuovi aiuti finanziari per contrastare l’afflusso di migranti che provengono da meridione (specialmente Sudan e Eritrea). Il ministro degli Esteri del Cairo, Sameh Shoukry, ha avanzato la richiesta alla commissaria europea per gli Affari migratori, Ylva Johansson, a margine della 78esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Shoukry ha chiesto di aumentare il volume delle sovvenzioni in modo tale che l’Egitto possa sostenere gli oneri aggiuntivi derivanti dell’exploit migratorio, migliorando la sua capacità di accoglienza e riducendo drasticamente il flusso di immigrazione irregolare attraverso il Paese.

Stando ai dati forniti dalle autorità del Cairo, l’Egitto ospita quasi 310 mila sudanesi da quando lo scorso aprile sono scoppiati gli scontri tra le Forze armate sudanesi (Fas) e le Forze di supporto rapido (Fsr) nella capitale Khartum. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), ad agosto dello scorso anno l’Egitto ospitava complessivamente 9 milioni tra rifugiati e migranti. Ma c’è di più: il Paese nordafricano soffre anche la grave sovrappopolazione interna. Secondo una stima dell’Ufficio nazionale di Statistica egiziano, la popolazione egiziana ha superato quota 105 milioni.

I migranti egiziani in Italia

Sebbene possa sembrare una dinamica relativa alla sponda sud del Mediterraneo, questo dossier interessa anche Roma. Gli egiziani sono risultati al primo posto nella classifica delle nazionalità dichiarate dai migranti sbarcati via mare sulle coste italiane nel 2022 (circa 20 mila arrivi). La cifra si è ridotta di oltre il 50 per cento nel 2023. Il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale, infatti, ha certificato che sono sbarcati 8.427 egiziani in Italia al 21 settembre 2023. Tuttavia, assistiamo ad un fenomeno paradossale: nessuna imbarcazione con a bordo migranti irregolari lascia le coste dell’Egitto dal settembre 2016.

Gli egiziani che giungono nel Belpaese salpano dalla confinante Libia tramite la rotta libica orientale. L’itinerario marittimo parte da Tobruk e Bengasi, lambisce le acque territoriali greche e assume in seguito maggiore rilevanza nei flussi verso l’Italia. Possiamo comprendere l’entità demografica di questa rotta scoprendo le etnie di alcune vittime delle devastazioni causate dal ciclone subtropicale Daniel in Cirenaica: si calcolano 145 egiziani, 124 sudanesi e 46 siriani, probabilmente in attesa di compiere la traversata del Mediterraneo.

La soluzione secondo l’Egitto

Il Cairo vorrebbe incentivare le migrazioni regolari verso l’Europa. Lo stesso presidente Al Sisi ha proposto di organizzare “una migrazione legale e condizionata” verso i Paesi europei con carenza di nascite. E cita l’esempio della Serbia, che presenta un tasso di fertilità pari a 1,48 figli per donna: “Per la Serbia, che soffre del problema della mancanza di nascite, regolamentare la migrazione può essere una grande opportunità. La migrazione legale è una soluzione per affrontare la carenza di manodopera in qualsiasi Paese attraverso il coordinamento tra le parti e l’individuazione di periodi specifici”, ha dichiarato Al Sisi durante una sessione di dialogo della Conferenza mondiale sulla popolazione, la salute e lo sviluppo, tenuta al Cairo due settimane fa.

Arrivano i fondi a Tunisi

Habemus Ursulam: l’Ue ha finalmente sbloccato i fondi previsti dal memorandum d’intesa con la Tunisia, ratificato lo scorso 16 luglio. Ana Pisonero, la portavoce della Commissione europea,  ha annunciato il tanto atteso pacchetto di aiuti da 127 milioni di euro a favore della Tunisia: “Con questo primo pacchetto, costruito in stretta collaborazione tra Ue e Tunisia per quel che riguarda la lotta alla rete di traffico illegale, la Commissione sta accelerano entrambi i programmi e assistenza legati al memorandum d’intesa. Questo ci aiuterà ad affrontare l’urgente situazione che vediamo a Lampedusa”.

La prima tranche finanziaria aggiunge ai programmi attualmente in corso (105 milioni di euro) l’assistenza al bilancio di Tunisi (60 milioni di euro), che verrà erogata nei prossimi giorni. A quanto afferma Pisonero, altri 67 milioni di euro per i bilanci saranno contrattualizzati e devoluti in tempi rapidi. Un primo cambio di passo verso la definizione di una strategia europea condivisa?

Lorenzo Cianti, 22 settembre 2023