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Migranti, l’eurofregatura: niente soldi alla Tunisia. Cosa rischia l’Italia

Salta l’accordo Ue-Tunisia per il contenimento dei flussi migratori dall’Africa. L’Italia resta abbandonata da Bruxelles

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Doveva aveva essere l’intervento decisivo dell’Unione Europea per fronteggiare l’emergenza migranti, che sta assaltando dall’inizio del 2023 l’Italia. E invece si è rivelato l’ennesimo buco nell’acqua. Nella serata di ieri, infatti, Bruxelles ha deciso di bloccare i propri finanziamenti da destinare alla Tunisia per il contenimento delle partenze, fino a quando non avrà le garanzie del Fondo Monetario Internazionale per concedere i prestiti.

Queste garanzie riguardano proprio le riforme che sono in atto nello Stato africano, vista la deriva autoritaria del potere di Saied, il quale è riuscito a dare via libera alla formazione di un sistema presidenziale incentrato sulla figura del leader. Ma soprattutto per l’instabilità economica del Paese. L’inflazione, infatti, galoppa con percentuali a due cifre, la disoccupazione ha superato il 15 per cento ed il debito pubblico è quasi al 90 per cento del Pil. Allo stesso tempo, il Fondo monetario internazionale ha deciso di sospendere il maxi-prestito da 1,9 miliardi di euro, sul quale era stata trovata una prima intesa lo scorso ottobre.

L’obiettivo della Commissione Europea, in tale ambito, sarebbe stato quello di prevenire le partenze irregolari attraverso un accordo sullo stile della Turchia con i flussi siriani: soldi in cambio di meno arrivi. E proprio per questo, a fine marzo, il commissario per gli Affari economici dell’Unione Europea, Paolo Gentiloni, ha incontrato la squadra di governo di Tunisi per mettere sul tavolo un nuovo piano di contenimento dei flussi migratori, attraverso un macro-finanziamento comunitario.

A ciò, si sarebbe affiancato un partenatario operativo contro il traffico di essere umani, alla base di una “cooperazione sui rimpatri e sulle riammissioni”, come si leggeva nel paper di fine marzo della Commissione. E invece tutto è saltato, insieme alle visite dei rappresentanti di Italia, Francia e Germania, attesi per domani nella capitale tunisina, con la commissaria europea Johansson.

Per approfondire:

L’Italia, quindi, dovrà prepararsi a fronteggiare da sola le prossime ondate di migranti, sempre più preoccupanti con l’avvicinamento dei mesi estivi. Poche settimane fa, i servizi segreti italiani hanno avvisato il governo Meloni dell’allarme: solo dalla Libia, infatti, sarebbero pronte a partire 685mila persone. A ciò, si ricordi che Tripoli non rappresenta il primo Stato dove confluiscono i migranti che poi arrivano in Italia. Ma si tratta appunto della Tunisia, dove molti cittadini sono spinti ad abbandonare il proprio Paese a causa della crisi economica, insieme agli africani provenienti dalle zone subsahariane. Nel 2023, infatti, l’Italia ha già accolto quasi 20mila immigrati da Tunisi, contro i soli 1.500 dell’anno scorso. Una situazione che si prevede insostenibile, con i centri di prima accoglienza del Bel Paese ormai da mesi al collasso.

Matteo Milanesi, 27 aprile 2023