Esteri

Emergenza immigrazione

Migranti, retromarcia Berlino sulle Ong: c’è il patto Ue

Trovato l’accordo sul regolamento di crisi per le migrazioni. Esulta l’Italia, contenta la Germania

Ong Germania migranti

Il Patto Ue sulla gestione delle crisi migratorie si fa. O almeno così sembra: i 27 Paesi membri sono finalmente giunti a un accordo sul testo fondamentale del regolamento, come annunciato da fonti diplomatiche a Bruxelles. La notizia è di particolare importanza per l’Italia che esulta per una vittoria “diplomatica”: dopo gli scontri con la Germania sull’accoglienza ai migranti e sul controverso paragrafo sulle Ong, infatti, Roma sembra averla spuntata costringendo Berlino ad una retromarcia.

Esulta Roma: accordo sui migranti

Il testo concordato ha visto la luce dopo che la Germania ha deciso di tornare alla versione formulata a luglio, la quale non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte dalle Ong. Nonostante l’accordo sia stato raggiunto, Polonia e Ungheria hanno espresso la loro contrarietà, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute dal voto.

“È un risultato importante per l’Italia”, ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando l’accordo sul regolamento sulle crisi migratorie. Tajani ha sottolineato che la rimozione del paragrafo sulle ong è un risultato significativo per l’Italia, soprattutto considerando che l’intenzione di inviare sette navi tedesche per assistere i migranti “sembrava quasi una provocazione”.

Lo scontro Roma-Berlino

Durante il Consiglio Affari Interni di giovedì scorso, la ministra tedesca Nancy Feaser aveva considerato la proposta spagnola una “linea rossa”, che aveva conquistato il sostegno sia della Germania sia dell’Olanda, necessarie per la maggioranza qualificata. Inoltre nel testo, su cui inizialmente non era prevista una votazione, era spuntato un emendamento tedesco sulle Ong che l’Italia ha ritenuto “inaccettabile”. Lo scontro tra Roma e Berlino sul finanziamento delle Ong aveva portato ad uno stallo, accentuando le tensioni interne al governo tedesco su questioni di migrazione. Anche l’ex ministro Schaeuble aveva definito logiche le rimostranze italiane nei confronti dei finanziamenti tedeschi alle Ong.

La Germania: “Un nostro successo”

L’accordo raggiunto segna un passo avanti nella gestione delle crisi migratorie, sebbene ci siano ancora divergenze tra i membri del Consiglio. Grande soddisfazione è stata espressa da ambo i lati dello schieramento. Manco a dirlo, infatti, se da un lato l’Italia rivendica l’accordo come un proprio successo (sarà possibile infatti attivare procedimenti speciali in caso di particolari pressioni migratorie su uno Stato), lo stesso fa anche la Germania. Per Berlino infatti era importante che il pacchetto sul diritto d’asilo, concordato a giugno dai Paesi membri, che prevede la registrazione alla frontiera e l’equa distribuzione dei migranti, “non venisse indebolito utilizzando la scappatoia del regolamento sulle crisi. “Con i nostri sforzi” nei negoziati, ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerboc, “abbiamo fatto in modo che le disposizioni” d’emergenza “possano essere invocate solo in casi molto fondati”. Inoltre, per la ministra tedesca all’Interno, Nancy Faeser, “gli standard umanitari non saranno abbassati, ci dovrà essere sempre una registrazione completa di tutte le persone in arrivo e ci sarà una distribuzione vincolante nell’Ue”.

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