Javier Milei ha promesso di cambiare l’Argentina e lo ha fatto senza prendere in giro nessuno. Niente promesse populiste, niente stravaganze. Al grido di “afuera”, il liberista ha messo subito in campo le sue ricette per risollevare il Paese, una vera e propria terapia d’urto per archiviare una lunga stagione fatta di fallimenti della sinistra, corruzione e povertà. L’esito delle misure choc in campo economico lo conosceremo solo nelle prossime settimane, ma il disegno del cinquantaduenne riguarda anche altri ambiti, a partire dalla sicurezza: la grande novità targata Milei si chiama legittima difesa totale.
L’articolo 344 della legge omnibus che Milei ha inviato al Congresso modifica i parametri dell’autodifesa attraverso la modifica dell’articolo 34 del Codice penale. Il messaggio è forte e chiaro: siamo dalla parte degli aggrediti, senza se e senza ma. Perché esista la legittima difesa occorre sempre tener conto della “proporzionalità dei mezzi utilizzati” per respingere l’aggressione, ma la modifica di Milei prevede che “la proporzionalità dei mezzi utilizzati deve essere sempre interpretata a favore di chi agisce nel rispetto del proprio dovere o nel legittimo esercizio del proprio diritto, autorità o posizione”.
La legittima difesa interviene inoltre “quando la differenza di età, di corporatura fisica, di esperienza in una rissa o di numero di aggressori potrebbe ragionevolmente far temere a chi si difende un danno alla sua integrità fisica o sessuale” oppure quando “si riscontrano segnali che potrebbero far supporre un’imminente aggressione”. E ancora nei casi in cui l’aggredito “si difende da qualcuno che brandisce un’arma falsa o da qualcuno che aggredisce con un’arma mentre fugge via”. La definizione di legittima difesa viene così ampliata, con i parametri resi più flessibili per consentire agli argentini di potersi difendere senza correre il rischio di finire in galera per anni.
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La linea Milei offre un importante sostegno sia alla polizia che ai normali cittadini: difendersi è un diritto e non deve esistere la possibilità di essere sottoposti ad un procedimento penale. E c’è di più: in caso di morte dell’aggressore, i suoi parenti non possono esporre denuncia e quindi ottenere un risarcimento in denaro. Tutto un altro mondo, semplicemente: addio ad anni di processi, vite rovinate e patrimoni distrutti.
Massimo Balsamo, 29 dicembre 2023