Occhio a quello che dice oggi Marco Minniti, non esattamente uno del clan della Meloni, in un’intervista ad Hoara Borselli.
L’ex ministro spiega che Meloni in effetti rischia molto dopo le minacce dei trafficanti di uomini in seguito all’apertura dei centri migranti in Albania e dunque bisogna proteggerla perché, dice Minniti, non sono minacce di serie B.
Ed è fantastico. Perché se da una parte abbiamo Minniti che dice questa cosa sacrosanta, dall’altra parte Massimo Giannini fa un fondo sulla prima pagina della Repubblica in cui sostiene l’esatto opposto. Anzi: dice che “la Meloni intossica il discorso politico con dosi benefiche di vittimismo complottista”. A parte che non si capisce come diavolo scriva Giannini, “la Meloni intossica il discorso politico con dosi benefiche di vittimismo complottista”, ma poi aggiunge pure che il premier vince superando la sinistra soltanto in retromarcia (e l’idea gli piace così tanto che la ripete pure più volte). Mah. La domanda comunque è: ha ragione Minniti a preoccuparsi o Giannini che spaccia il tutto come complottismo?
dalla Zuppa di Porro del 2 novembre 2024