Esteri

“Missili ucraini sui civili”, “Non è nostro”. Cosa è successo a Donetsk - Seconda parte

La denuncia ci Mosca: “Uccisi 20 civili a Donetsk da un missile sparato dagli ucraini”. Kiev nega

Se una soluzione militare del genere viene utilizzata in questo modo, insomma, che possano morire dei civili è praticamente certo. Ecco perché il margine di manovra per ritenerlo un errore o una fatalità è ridottissimo. Per non dire nullo. Sebbene, nel gioco delle parti, e come accade sistematicamente in altre città sotto attacco come la stessa Mariupol, o Kharkiv, o Mykolaiv, tutti tentino di scaricare le responsabilità sul nemico. Gli ucraini, infatti, negano di averlo sganciato: “È inconfondibilmente un missile russo, non ha nemmeno senso parlarne”, ha spiegato il portavoce militare ucraino Leonid Matyukhin secondo quanto riporta “Sky news”.

Il fatto impossibile da negare però è che a Donetsk centro di obiettivi militari non ce ne sono. Quindi se la città viene colpita non c’è spazio per l’immaginazione.

In generale, comunque, è bene ricordare che per quanto sia indifendibile la scelta del Cremlino di scatenare un’offensiva su larga scala contro uno stato sovrano come l’Ucraina, le sofferenze di circa 4 milioni di persone che vivono nel Donbass sono rimaste inascoltate per anni, e sono tornate di grande attualità nel 2022, tanto da essere usate da Putin come casus belli. Ma nonostante ciò, sui media occidentali trovare la notizia di una strage di civili come quella di oggi a Donetsk è impossibile. Non è saggio né maturo, per il mondo libero, continuare a tenere alta una coltre di silenzio del genere sulle atrocità che colpiscono persone innocenti, a prescindere da chi le commetta.

Daniele dell’Orco, 14 marzo 2022

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