“Missione ambigua”. La sinistra vuol disarmare la Marina nel Mar Rosso

No dei parlamentari del tandem Bonelli-Fratoianni alla missione europea contro gli Houthi: una scelta preoccupante

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aspides bonelli fratoianni

L’Aula della Camera, con tre voti distinti, ha approvato l’impegno per le nuove missioni internazionali. Via libera alla missione civile in Ucraina e alla missione Levante che prevede aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, ma i riflettori erano accesi soprattutto sull’operazione Aspides, come proroga dell’impiego di un dispositivo multidominio in iniziative in presenza, sorveglianza e sicurezza nell’area del Mar Rosso e Oceano Indiano nord-occidentale. Se per le prime due missioni non sono stati registrati voti contrari, l’ok ad Aspides è arrivato con 271 voti favorevoli e 6 voti contrari. Una notizia sorprendente, considerando l’importanza dell’intervento che coinvolge l’Europa intera. Ebbene, i “no” sono arrivati dai soliti noti di alleanza Verdi-Sinistra del tandem Bonelli-Fratoianni. In altri termini, sui fedeli alleati di Elly Schlein.

La missione Aspides avrà compiti esecutivi di autodifesa estesa, cioè “di neutralizzazione di attacchi che abbiano come bersaglio diretto navi mercantili scortate e il contrasto ad eventuali tentativi di sequestro delle imbarcazioni” ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Aspides non è diretta contro nessuno ma a difesa di un principio, la libertà e la sicurezza della navigazione:“Solo facendo rispettare questo principio è possibile assicurare sicurezza e benessere alla regione”. Ma i compagnucci di Verdi-Sinistra hanno idee diamentralmente opposte, votando di fatto contro la protezione delle navi dai terroristi. Con buona pace del buonsenso.

“Sulle missioni internazionali e in particolare sulla nuova missione in Mar Rosso il coinvolgimento del Parlamento è stato a dir poco insufficiente. Abbiamo rischiato di discutere di questa missione senza neanche passare dalla Commissione Esteri e, solo grazie alle opposizioni, questo passaggio c’è stato. La missione Aspides viene presentata, sin dal nome, come una missione prevalentemente difensiva. In realtà contiene molti elementi di ambiguità, di forte preoccupazione e rischia sul campo, in un contesto di guerra, di cambiare natura”, le parole del capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro. Secondo l’uomo di Bonelli e Fratoianni, con la missione Aspides c’è il rischio molto concreto che l’Italia possa rimanere coinvolta in una escalation militare decisa altrove. Una linea ultra-pacifista, che rischia solo di nuocere.

Le argomentazioni di Avs sono deboli, tali da lasciare pensare a una mossa in chiave esclusivamente elettorale, per differenziarsi dagli amici del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, le cui posizioni sono purtroppo note. De Cristofaro ha posto l’accento anche sulla guerra civile in corso in Yemen, un conflitto “che ha provocato migliaia di morti nell’indifferenza della comunità internazionale più attenta a vendere armi, con le imprese del nostro paese in prima fila, che a tutelare civili inermi”: “L’operazione Aspides non si può considerare solo difensiva, è priva del mandato delle Nazioni Unite e nasce senza che sia tentata una strada politica e diplomatica per proteggere la navigazione dei mercantili in transito nel Mar Rosso.Noi crediamo che il rischio escalation sia altissimo, una escalation che può favorire un ulteriore allargamento globale del conflitto”.

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Fortunatamente l’alleanza di Bonelli e Fratoianni non ha responsabilità di governo e i suoi voti contrari non servono a niente. Ma preoccupa il pensiero, l’intenzione. Perchè gli alleati della Schlein un domani potrebbero governare il Paese in un’ammucchiata di sinistra anti-Meloni e potrebbero fare delle scelte esiziali per gli interessi dell’Italia. Un monito per tutti.

Massimo Balsamo, 5 marzo 2024

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