Tensione altissima nel Mar Rosso, al via la missione europea Aspides. L’iniziativa verrà lanciata entro il 19 febbraio e il suo scopo sarà quello di proteggere le navi dagli attacchi degli Houthi. Le unità navali europee avranno compiti strettamente difensivi e opereranno in coordinamento con l’operazione “Prosperity guardian” degli Usa. Per quanto riguarda le forze in campo, si parla almeno di tre unità. Il quartiere generale della missione sarà probabilmente a Larissa, in Grecia, ha confermato il ministro della Difesa Guido Crosetto. “La decisione è stata concordata ieri tra tutti i ministri della Difesa ma non è ancora ufficiale perché la decisione non è dei ministri di Difesa, che sono la parte tecnica, ci sarà poi la riunione del 19 dei ministri degli Esteri. Questo dovrebbe essere l’assetto finale di quello che l’Unione Europea sta cercando di portare avanti e sul quale si è posta l’ambizioso obiettivo di portare tutti i 27 Paesi, che sembra una cosa scontata ma non è così per questo settore”, le sue parole in audizione alle Commissioni Difesa di Camera e Senato.
L’Italia ha offerto una nave per tutta la durata della missione, Crosetto ha rimarcato che la crisi nel Mar Rosso minaccia non solo la sicurezza della navigazione ma anche la stabilità economica. Dal punto di vista geopolitico, la minaccia degli Houthi se prolungata potrebbe portare a una marginalizzazione dei porti del Mediterraneo. Tradotto, un ulteriore impatto negativo sull’economia globale, europea e italiana in particolare. Il titolare della Difesa ha spiegato che il Mar Rosso “rappresenta, d’altronde, una via cruciale marittima per il collegamento del vecchio Continente all’Asia”. I numeri parlano chiaro: da lì transita un sesto del commercio mondiale, una buona porzione delle esportazioni di idrocarburi e il 40% del commercio marittimo nazionale.
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In questa fase il Mar Rosso non è ancora un teatro di guerra “classico”, ma ne sta assumendo sempre di più le sembianze. Da qui la decisione di intraprendere la missione Aspides, parallela all’azione diplomatica. Sullo sfondo resta la guerra a Gaza, ha sottolineato Crosetto: “Il nostro intervento deve essere orientato a evitare ulteriori escalation, sempre e in ogni caso. Anche senza un aggravamento della situazione, i riflessi delle turbolenze nel Mar Rosso sono già pesanti soprattutto per la tutela dei nostri interessi nazionali: se vogliamo evitare gravi conseguenze per il Paese, soprattutto in questa difficile congiuntura economica, dobbiamo fare presto e intervenire subito. La stabilità e sicurezza del Mar Rosso è per noi una condizione fondamentale, dato che affidiamo al trasporto marittimo gran parte della nostra ricchezza e nostra prosperità”.
In attesa di nuovi dettagli sulla missione Ue, le ultime notizie dal Mar Rosso parlano di un attacco dei ribelli contro una nave americana. I militanti yemeniti hanno messo nel mirino il cacciatorpediniere della Navy impegnato nel pattugliamento a tutela del traffico marittimo. L’ordigno antinave degli Houthi è stato però distrutto dal fuoco a tiro rapido del Phalanx, un sistema concepito per fronteggiare questo tipo di minaccia. Ma non solo. L’attacco rivendicato dal movimento filoiraniano è stato accompagnato da un secondo evento bellico: gli Usa hanno infatti condotto dei raid preventivi nello Yemen dove avrebbero neutralizzato dieci droni-kamikaze e un centro di controllo. Seguiranno aggiornamenti.
Massimo Balsamo, 1° febbraio 2024