Mediocre ma amato
Ma Conte è l’unico uomo politico che senza farne una giusta, riesca ancora a godere di sondaggi che lo vedono come affidabile, con Carlo Calenda che gli riconosce merito e credibilità, e il Pd che ancora discute se sia un punto di riferimento. Per questo credo che sia il momento di una riflessione sulla mediocrità in politica. Selezionato dal “condom elevato” come perfetto Medioman (indimenticabile personaggio di Fabio De Luigi a Mai dire Gol) Conte cercando la mediocritas latina è finito nella mediocrità italiana. Eppure malgrado tutto questo, il nostro ex presidente del Consiglio ancora conta oltre un milione di follower su Twitter e tre milioni su Facebook. Milioni di italiani che si riconoscono nella mediocrità Contiana, felici di leggere post e tweet inutili accompagnati da foto enfatiche; milioni di elettori da fotoromanzo ai quali propinare storie usa e vota.
Ma quanto è simile a quella Contiana la comunicazione di alcuni altri partiti? Perché mentre il Parlamento applaude la reprimenda di Mattarella e i giornali esaltano la sobrietà di Draghi, i sondaggi ancora assegnano ai campioni di mediocrità, la maggioranza degli elettori?
Le ultime settimane hanno mostrato che il nostro sistema istituzionale è bloccato dalla mediocrità dei tanti e dalla pavidità dei pochi competenti che, sdegnosamente, “escludono” di lavorare in politica per creare un soggetto liberale e moderato. Lo capisco è più semplice essere l’uomo del destino che dover rendere conto ad un partito e a un Parlamento, ma fino a quando questo atteggiamento sarà considerato giusto e lodato dai media, fino a quando i capaci non avranno il coraggio di mettersi in gioco o sostenere i pochi già presenti, di sicuro saranno i mediocri a dare le carte e continueranno, malgrado tutto, a risultare maggioritari.
Antonio De Filippi, 14 febbraio 2022