Lo chiamano “atto doveroso”, ma è il più classico degli esempi del mondo al contrario italiano. Avete presente l’egiziano che questa notte a Milano ha aggredito due poliziotti e per questo è stato colpito da un colpo di pistola? Ecco: lui, dopo le cure del caso, è stato denunciato a piede libero. Il poliziotto invece è indagato per lesioni gravissime, dovrà pagarsi l’avvocato e tutto il resto. Vi sembra normale?
L’agente della Polfer che ha sparato e ferito un uomo egiziano in piazza Luigi di Savoia, vicino alla stazione Centrale di Milano, è ora indagato per “lesioni dolose pluriaggravato con le scriminanti della legittima difesa e dell’uso legittimo dell’arma”. Il fascicolo, assegnato al pm di turno Rosario Ferracane, è coordinato dal procuratore Marcello Viola.
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La vicenda è di estrema attualità e segue un episodio avvenuto solo 24 ore prima, quando un poliziotto è stato accoltellato nella stazione ferroviaria di Lambrate a Milano. In questa occasione, l’agente ha reagito sparando contro un cittadino egiziano di 36 anni che si trovava in stato alterato a causa dell’assunzione di cocaina e cannabinoidi. L’episodio è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza in piazza Luigi di Savoia: si tratta del momento in cui gli agenti hanno fermato l’uomo, considerato responsabile di una rapina ai danni di un cittadino marocchino.
È stato proprio l’intervento dei militari dell’Esercito, presenti in piazza per il controllo del territorio e impossibilitati a effettuare arresti, a determinare la chiamata agli agenti. Dopo essere stato rilasciato dagli uffici della Polfer con una denuncia per rapina e resistenza, l’egiziano ha iniziato a mostrare un comportamento violento, distruggendo arredi urbani e lanciando pietre con una fionda improvvisata. Al culmine della situazione, gli agenti hanno tentato di fermarlo esibendo prima il taser e, di fronte alla sua aggressione, uno di loro ha fatto uso dell’arma da fuoco, colpendolo alla spalla. L’uomo, soccorso immediatamente e trasportato all’ospedale Niguarda, non sarebbe in pericolo di vita e affronta ora 60 giorni di prognosi. Successivamente, è stato denunciato a piede libero per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
La denuncia è “a piede libero”, quindi uscito dall’ospedale potrà tornare in Stazione a fare esattamente quello che ha fatto stanotte. Il poliziotto, invece, dovrà vedersela con un magistrato. Come più volte detto dai sindacati di polizia, è proprio questo il problema dei tutori dell’ordine: se usano l’arma, finiscono alla sbarra; se non la usano, rischiano di morire. Come successo a Christian di Martino, il vice ispettore colpito da tre fendenti alla schiena e che è ancora in condizioni gravi in terapia intensiva.
Franco Lodige, 10 maggio 2024
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