Che la sinistra radical chic fosse letteralmente ossessionata dal fantasma del fascismo era cosa evidente a tutti. Già dallo scorso 25 settembre 2022, ovvero da quando gli italiani hanno democraticamente scelto di riporre la loro fiducia nelle mani di Giorgia Meloni e dei partiti di centrodestra, non passa giorno senza che i duri e puri progressisti a tinte green-arcobaleno rievochino in qualche modo il ventennio, intravedendone in ogni dove un suo ritorno. E fin qui nessuno stupore, nulla di nuovo sotto il sole del Belpaese. La novità è invece che adesso i neo comunisti tutti spa, ztl e rolex riescano a scorgere lo spettro del fascismo anche laddove governa incontrastato il loro stesso partito.
È questo il caso di Tomaso Montanari, il rettore dell’Università per stranieri di Siena, che nelle ultime ore ha annunciato il lancio di un’associazione, con vista elezioni amministrative, con lo scopo, udite udite, di liberare Firenze. Emblematico, a tal proposito, è il nome scelto da Montanari per la sua associazione: “11 agosto”, data molto cara alla comunità fiorentina in quanto segnò, nel lontano 1944, la liberazione della città dell’occupazione nazi-fascista.
Da quel fatidico giorno sono trascorsi ormai ottanta lunghi anni, e, fortunatamente, a Firenze, e nell’Italia tutta, il fascismo è soltanto un brutto ricordo. Eppure, il professor Montanari, evidentemente tormentato da quella oscura ma lontana stagione, avverte comunque la necessità di fondare un movimento politico per liberare i fiorentini dal pericolo fascista.
Orbene, qualche dubbio sorge spontaneo: chi sono questi fascisti che lo storico dell’arte vorrebbe a tutti i costi scacciare da Firenze? Forse quel centrodestra che in tutta la storia repubblicana non ha mai governato, neppure per un solo istante, la città viola? O piuttosto quelle giunte di centrosinistra che governano Firenze praticamente da sempre? Magari lo stesso attuale primo cittadino fiorentino, Dario Nardella, la cui vicinanza al fuoriuscito Matteo Renzi fa di lui un pericoloso squadrista da allontanare per sempre dal governo della città. Chissà.
Sta di fatto che Tomaso Montanari è ufficialmente in campo per prendere parte alla partita delle amministrative nel capoluogo toscano. Tuttavia, non da candidato a sindaco. Ad assecondare l’insensata voglia di liberazione del professore, e cimentarsi in prima persona in questa assurda caccia alle streghe, che sfocerà con ogni probabilità in un epocale tonfo elettorale, dovrà pensarci qualcun altro. Perché, Montanari, sarà anche ossessionato dal fascismo e dai fascisti, ma mica è scemo.
Salvatore Di Bartolo, 19 gennaio 2024
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