Se a tempo debito avessero svolto correttamente il loro lavoro e il top management che si è avvicendato, da Marco Morelli ad Alessandro Profumo per citarne solo due, avesse dato il giusto impulso imprenditoriale, Mps ora avrebbe un valore di borsa nettamente superiore e l’uscita del Tesoro avverrebbe senza dissanguarsi (con il sangue dei contribuenti); anzi, ci sarebbe probabilmente un margine positivo in grado di pareggiare almeno gli esborsi dello Stato. Come finirà con il Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco assente, ‘as usual’, ma con Draghi e Franco determinati a chiudere la partita asfaltando i partiti ma soprattutto Enrico Letta, candidato proprio a Siena, il quale non è stato neppure informato del diktat del governo? Per non incasinare ancor di più la sua UniCredit, Andrea Orcel prenda esempio da Carlo Messina, Ad di Intesa Sanpaolo, che quando dovette accollarsi le disastrate banche venete lo fece brillantemente e alle sue condizioni: ne ha tutto lo standing, la storia e la capacità.
E quali saranno le ripercussioni per il personale e l’indotto sul territorio, con i sindacati zitti e buoni? Super Mario dovrà sfoderare tutta la sua abilità nel “saltare la quaglia” per tenersi la ‘Stella del Potere’, proprio come l’omonimo eroe del videogioco. Purché non finisca con un game over, come in Anas, dove alla fine i partiti hanno rispedito a casa il candidato AD proposto dall’inadeguato ministro Giovannini. Decisamente un alert per Draghi. Ma supererà anche questa.
Luigi Bisignani, Il Tempo 8 agosto 2021