Rassegna Stampa del Cameo

Monti, Boeri e Fornero al servizio delle multinazionali

Rassegna Stampa del Cameo

1 “Monti, Boeri e Fornero sono al servizio delle multinazionali, è meglio che se ne vadano all’estero”
Autore il sindacalista Uil Carmelo Barbagallo. Una frase senza alcun senso logico, come lo sono gran parte di quelle dette in un comizio sindacale o politico, da buttare subito nel cestino della carta straccia.

Eppure me la ritrovo sulla Rete assunta a riferimento culturale, ovviamente negativo, per descrivere l’imbarbarimento della discussione politica. Quindi per sostenere che il paese è preoccupato per le fake news e per l’avanzata dei neofascisti (sic!).

Amici delle élite uscite dai vostri salotti e redazioni, lasciate lo “stile di vita”, entrate nella “vita vera”, andate nei mercatini rionali, nei bar di periferia, e vedrete che le persone normali non sono preoccupate né delle fake news (immagino intendano quelle non istituzionali) né dei neo fascisti, ma esclusivamente della mancanza di lavoro e di redditi ridicoli.

Se vogliamo proviamo pure a smontare questa frase di Barbagallo, ma facciamolo con onestà intellettuale.

È ingiusto mettere un gigante politico come Elsa Fornero (scrivo da anni che il Paese deve a lei la sua sopravvivenza, chi tocca la sua legge fa saltare il conto economico e lo stato patrimoniale, lo sappiano tutti i partiti che hanno come bandiera quella di abbatterla) in compagnia di due prufesur dimostratisi politicamente vezzosi ma inutili.

Al servizio delle aziende canaglia (essere delle multinazionali non è di per sé una negatività) sono solo quelli che esaltano e proteggono i loschi monopolisti di Silicon Valley.

E poi Barbagallo, è un sindacalista old fashion, piace ai vecchi operai, in effetti è politicamente un buzzurro rispetto al sindacalista adottato dalle élite Marco Bentivoglio (se posso dare un piccolo contributo, da ex operaio, così a pelle, preferisco Carlo Calenda a Bentivoglio, l’originale è sempre meglio della copia). Rilassiamoci, nessuno marcia su Roma, è piena di buche.

2 “Il Procuratore sulla graticola: su Boschi ho sempre risposto”
Quello che noi giornalisti dobbiamo analizzare è il comportamento del Procuratore di Arezzo. È stato di tipo “A” o “B”? In un interrogatorio tu puoi: “A” a domanda rispondere a monosillabi; “B” a domanda rispondere disegnando il quadro di riferimento, arricchirla di particolari, aprirsi in modo totale, affinché il giudice possa avere tutti i possibili elementi per decidere.

Se Roberto Rossi avesse scelto la modalità “A”, con frasi di tipo ellittico, lo richiamerei. Quello che vale in Tribunale a maggior ragione vale in Parlamento: le furbate ellittiche non sono ammesse.

3 “Migranti, il muro della Francia”
A Emmanuel Macron si possono fare molte critiche ma non quella di non difendere sia l’identità dei francesi, sia i suoi confini. Ad oggi, nel solo 2017 sono stati rispediti a Ventimiglia (da Mentone) 45.000 migranti. Chapeau!

4 “Dieci anni dal rogo Thyssen”
Quando ci decideremo a richiamare l’ambasciatore a Berlino? Perché il ceo e il suo vice non vengono imprigionati per 10 e 6 anni? Merkel e Gentiloni evitate a Germania e a Italia di essere considerate due repubbliche delle banane. Perché non applicare la legge a due banali delinquenti?

5 “Una notizia di 100 anni fa in Svizzera”
Vista la penuria di foraggi per gli animali, il Commissariato elvetico ha deciso: a) Ai cavalli 3 kg. di avena, 5 di fieno, 4 di paglia; b) Ai muli 2 kg di granoturco, 4 di fieno, 3 di paglia.

6 “Censura di tutta la stampa”
Tutti i giornali, NYT compreso, hanno tenuto nascosta la notizia che oggi compio 83 anni. Meschini.

Riccardo Ruggeri, 6 Dicembre 2017