Vorrei interpretare Morettianamente le recenti elezioni amministrative: “trionfo della sinistra”, “l’onda Schlein travolge le destre”. PoverElly, non l’hanno vista arrivare. Perché, dopo anni a cercare di cambiare la sinistra, Moretti ha finalmente indicato la soluzione: è molto meglio cambiare la realtà. Basta crederci e il mondo è perfetto: Stalin non esiste, l’URSS ha invaso l’Ungheria ma il Pci si è dissociato iniziando da quel momento un percorso riformista, il sogno di rendere il mondo migliore si è realizzato.
Insomma per chi ha visto l’ultimo insulso film di Nanni Moretti, il Sol dell’Avvenire, tutto è semplice forse tua moglie ti lascia ma non ti abbandona e ritorna, forse tua figlia sposa un uomo di 40 anni più grande ma è un ambasciatore, melomane e cinefilo, forse ti vuoi suicidare ma in fondo chi te lo fa fare. Una canzone di Battiato, un giretto in Prati in monopattino, il ricordo di una riccioluta e bella ragazza anni ‘70, tanti amici importanti cui telefonare quando ne senti il bisogno e il gioco è fatto. Tutto trova senso e ordine, il brutto non esiste o è ridotto a finzione narrativa da Netflix, gli ideali sono alti e remoti, le facce sorridenti e aperte.
Insomma Moretti è riuscito a realizzare il suo sogno e per fare qualcosa di sinistra: se la è inventata. Credo che ad Elly questa idea sia piaciuta, il problema è che funziona solo con i ricordi, nel mondo reale le cose sono un poco più complesse e anche una diretta Instagram senza contraddittorio è solo un palliativo per andare avanti, prima o poi qualche domanda i giornalisti la faranno anche a te.
Ma quando il segretario del Pd, quindi potenziale presidente del Consiglio per gli elettori del suo partito, nella sua diretta dice certe cose quelli che la hanno sostenuta si dovrebbero preoccupare: “A chi pensa che sia finita” brutta frase per chi è stata appena eletta, “il cambiamento non è un pranzo di gala, il cambiamento è scomodo” dopo un turno elettorale dove hanno perso ovunque il cambiamento c’è stato ma non fatela passare per una strategia, “mettetevi comodi siamo qui per restare” non è chiaro se si rivolga all’opposizione interna a tutti gli iscritti o minacciosamente agli italiani, “abbiamo da dare una speranza a questo paese” a parte l’italiano, perché “una” speranza dicci quale un filo di concretezza forse sarebbe utile, “dobbiamo mobilitarci su queste grandi battaglie” la sanità, la scuola, insomma tutto il vecchio armamentario, “mi dicevano dalla regia” che per una diretta su Instagram in primo piano piatta come un film sovietico, rende bene l’idea dell’incapacità comunicativa del Pd.
In realtà le notizie sono tutte in poche righe, il Pd ha perso malamente le elezioni, le correnti sono in subbuglio indecise tra tirare a campare e meditare vendette, hanno eletto una segretaria che non ha niente a che fare con i gruppi parlamentari (ieri nel Parlamento europeo su un provvedimento il gruppo si è diviso tra favorevoli, contrari e astenuti), i sondaggi vanno maluccio e la presa su Rai e quotidiani si sta allentando. Tutto il resto è rumore di fondo prodotto da rancorosi rentier democratici che, abituati a vivere delle rendite garantite dall’appartenenza politica, adesso agitano le bandiere dell’epurazione nel tentativo di fare del vittimismo il nuovo strumento di lavoro.
Intanto la modernissima segretaria si è tenuta sul classico, partita con l’allarme fascismo i risultati sono stati fiacchi, passata all’ignoranza la giovane presidente del Consiglio in versione G7 la ha spiazzata, con l’arroganza ha sbattuto contro le nomine in Rai votate dai 5S che hanno rovinato il gioco, ora è nella fase regime per le altre nomine quasi completate e già è passata attraverso un paio di giorni di Aventino parlamentare. Chissà forse con questo loop pensa di tirare a campare tutta la legislatura o almeno fino alle Europee. Perciò a rotazione: fascismo, ignoranza, arroganza, regime, Aventino.
Nel frattempo succede l’impensabile, il centrodestra vince le europee e in Europa dopo 40 anni si cambia, il governo vara una riforma in senso presidenziale o di premierato forte ed i cittadini votano favorevolmente nel referendum, cominciano i lavori per il ponte sullo stretto e il Tar non li riesce a bloccare, si avvia la riforma della giustizia con la separazione delle carriere, si sposta l’attenzione della redistribuzione alla creazione della ricchezza, si ricomincia a far figli.
Sembra un sogno ma, contro ogni narrazione negativa, tutti insieme possiamo farcela a plasmare il nostro futuro, mentre Moretti e il Pd sono troppo occupati a cambiare il loro passato.
Antonio De Filippi, 2 giugno 2023