"Morte nera". Raimo minaccia il ministro, Fratoianni fischietta

Christian Raimo torna a far parlare di sé. A qualche mese di distanza dalla sparata sulla necessità di picchiare i nazisti, il professore candidato con alleanza Verdi-Sinistra ha attaccato frontalmente il ministro Giuseppe Valditara, con tanto di frasi minacciose e offensive. Protagonista con l’onnipresente Ilaria Salis alla festa dei partiti rossoverdi, l’insegnante di Storia e Filosofia si è rivolto così al titolare dell’Istruzione e del Merito: “Il ministro Valditara è un bersaglio debole da colpire come la Morte nera. Lui è come la Morte nera di Star Wars, va colpito”.

Parole che in una democrazia sono inaccettabili, per quanto uno professi di essere antifascista e menate varie. “Sono rimasto profondamente colpito dalla violenza delle parole usate contro di me in occasione della Festa Nazionale di Avs. La polemica politica non può mai trascendere nei toni né usare frasi minacciose e offensive”, la reazione su X di Valditara, che nelle scorse ore ha incassato la solidarietà di tutti i partiti di centrodestra. Molti, giustamente, hanno posto l’accento sul ruolo di Raimo, quello di insegnante, che incide sull’educazione e sulla formazione dei giovani. Sono questi gli insegnamenti del rossoverde? Perché la scusa della critica politica non regge, con buona pace dei compagnucci già al lavoro per minimizzare.

Nella scuola italiana non dovrebbe esserci spazio per cattivi maestri come Raimo, che sceglie parole rabbiose e aggressive per criticare un ministro della Repubblica. Il buonsenso vorrebbe una netta presa di posizione da parte dei vertici di alleanza Verdi-Sinistra, ma Fratoianni ha optato invece per la specialità della casa: giustificare l’ingiustificabile. Come fece all’epoca con la Salis, per capirci. “Nessuna minaccia è stata mossa al ministro e se così è stata percepita me ne scuso. Quella frase richiama una saga cinematografica, Star Wars” la supercazzola del segretario di Sinistra Italiana: “La metafora è sempre stato strumento privilegiato degli intellettuali”. Poi, come suo solito, ha gettato la palla in tribuna affermando che il leader leghista Salvini “da anni dispensa veleno a piene mani nelle vene della società italiana”.