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Morti di Covid e morti dopo il vaccino: un confronto - Seconda parte

Questi vaccini vengono dati invece a tappeto all’intera popolazione, che è una cosa mai fatta prima nella storia. Non è mai successo prima che si vaccinasse di colpo un’intera popolazione dai bambini agli anziani e per di più con vaccini che non sono stati testati prima per tre o quattro anni. Il Covid 19, ad esempio, nella letteratura scientifica è in realtà riferito al virus “SARS COV2” perché nel 2002 c’era stato il “SARS COV1” (i coronavirus in circolazione sono almeno sette) che è al 78% simile. Per il “SARS COV1” erano stati testati su furetti una dozzina di vaccini, ma erano stati tutti abbandonati perché dopo qualche mese si notava un aumento di contagi e mortalità. Nel caso del “SARS COV2” è stata data una autorizzazione di emergenza senza passare prima per i test su animali.

I dati indicano che questi vaccini riducono la mortalità degli anziani in condizioni fragili, anche se sembra che l’effetto duri non più di 4-6 mesi, ma al prezzo di aumentarla tra anziani, adulti e anche giovani che non erano affatto malati e non rischiavano molto con la malattia virale e che invece hanno reazioni avverse al vaccino. Inoltre, le stesse percentuali di riduzione della mortalità Covid tra gli anziani vaccinati sono state indicate in almeno sessanta studi anche per l’Ivermectina. Ma per poter autorizzare questi vaccini in fretta i governi dei paesi avanzati (non tutti) hanno boicottato altri trattamenti in cui si usavano farmaci generici in commercio da decenni.

Ad esempio, il 5 agosto presso il Senato italiano si è tenuto un incontro promosso da alcuni senatori in cui il dott. Alberto Donzelli ha presentato i risultati degli studi sull’efficacia dell’Ivermectina.

Non possiamo riassumere qui tutta la presentazione, ma dal grafico che alleghiamo le percentuali di riduzione della mortalità Covid ottenute negli studi citati sono simili a quelle dei vaccini Covid. La differenza è che si tratta di un farmaco generico in uso da decenni da somministrare al paziente (anche come profilassi) e non un trattamento sperimentale con cui inoculare l’intera popolazione

Purtroppo, i morti susseguenti alla vaccinazione Covid di cui si legge nelle cronache (e nei database dei paesi più seri) avvengono quasi tutti improvvisamente e per questi non ci sono cure.

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