A queste considerazioni, ne aggiungiamo un’altra: la Procura, finora, si è contraddistinta per un approccio estremamente mediatico, giustificato esattamente in virtù dell’interesse pubblico rivestito dalla vicenda. Se un pm o una pm organizzano conferenze stampa e parlano con i giornalisti, ancor più che tramite gli atti, possono poi meravigliarsi se i giornali si tuffano sulla vicenda? Ci si può indignare? Ci si può trincerare dietro la legge – che, certo, va rispettata – ignorando le regole dei media e il fatto che quasi tutti preferiscono rischiare una lieve punizione per pubblicazione di atti segreti, piuttosto che restare fuori dal circuito di ascolti e visualizzazioni?