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Mugello, tutti i misteri sulla fuga di Nicola - Seconda parte

Un bel ginepraio, o magari non tanto, per la Procura fiorentina, per il pm Giulio Monferini che coordina le indagini dei carabinieri di Borgo san Lorenzo e anche per la Procura dei minori che vuol vederci chiaro: “Ma Nicola è un bambino forte” spiega il padre e già siamo un po’ al temerario. Una volta scoperto che in casa non c’era, che nel suo lettino dove l’avevano spedito alle 7 di sera, secondo orari naturali ma bizzarri, non c’era, sono usciti di notte con gli amici e l’hanno cercato fino all’alba, a casaccio, chiamandolo, ma senza allertare i soccorsi. Un bambino forte, abituato alla sana campagna dove respiri aria fresca e dialoghi con l’infinito come san Francesco, che però non ha cominciato a due anni.

Staremo a vedere, ma la sensazione è che, in un modo o nell’altro, finirà all’italiana, senza conseguenze: ammesso e non concesso che i genitori abbiano una qualche responsabilità, quale giudice avrà il coraggio di andar giù duro di fronte all’isteria montante delle anime belle? I genitori nel frattempo hanno già cominciato a concedersi a giornali, telecamere, talk show, con l’aria di chi ci sta pigliando gusto. Capita, nella vita, di pentirsi, capita di non poterne più della sana vita alternativa, delle api, delle caprette che ti fanno ciao e di avvertire lacerante il richiamo della foresta industriale, del Mugello che non sarà la Silicon Valley ma è sempre meglio di niente, sempre meglio del buio della notte stellata e silente che inghiotte i tuoi figli e te li rende, per miracolo, in un burrone ma vivi e vegeti.

Max Del Papa, 25 giugno 2021

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