“Ne usciremo migliori”, dicevano. A quanto pare, ne stiamo uscendo tutti Alessandro Gassmann… Siamo a Cesano Boscone, vicino Milano. Un dottore visita un bambino di 12 anni, affetto da sindrome di Tourette, che causa gravi disturbi neurologici. E consiglia ai genitori di farlo partecipare a qualche evento sociale, che lo tenga attivo. Insomma, la convivialità, per questo minore disabile, è una terapia. E allora i genitori organizzano la festa di compleanno, invitando gli amichetti e i loro genitori. Tutti con la mascherina: in fondo, i genitori di un dodicenne affetto da gravi disabilità non saranno dei pericolosi negazionisti, no? Non avranno alcuna voglia di affrontare, oltre alla malattia del figlio, pure il Covid, no? Ebbene: i vicini di casa, quelli sì infettati dal virus della delazione, non hanno gradito il raduno. Hanno chiamato i vigili. E i vigli sono arrivati a multare tutti i presenti, per 400 euro a testa. La scandalosa e ignobile vicenda è arrivata persino in Consiglio comunale, grazie a due esponenti di Fdi. Ma il danno è fatto.
Il gesto disumano è compiuto. Anche se qualche giudice annullasse le sanzioni. Possibile che siamo caduti così in basso? Possibile che la Berlino Est del Covid ci sia entrata così profondamente nell’animo, da spingerci a spedire la psicopolizia in casa del vicino? E possibile che la psicopolizia, anziché capire la situazione, sanzioni un gruppo di persone che sta letteralmente curando un bimbo malato? “Andrà tutto bene”, dicevano. Non hanno più il coraggio di dirlo.