Sardona chiama, sardina risponde. Accade che la Michelona della schwa, da non confondere con Schwab anche se in fondo è lo stesso, scatti, si fa per dire, in soccorso dell’acciughina piddina che paga 300 euro l’ora una badante perché non in grado di vestirsi da sola: la furbastra si definisce “armocromista”, crasi escogitata, alla greca antica, per armonia di colori, una che sa scegliere la roba da buttarsi addosso, a patto che l’attaccapanni sia ben fornito, cioè piddino, meglio ancora segretario del partito egemone della borghesia mercadora. Che nome, fa un po’ ridere, da armocromista ad armocomica fino ad armocronica, una roba patologica se non parologica, un affare di parole invertite che sgusciano come saponette inventate.
Ed ecco il soccorso rosso di una che si percepisce molto scrittrice, anche se alla prova dei fatti dopo la abbacadora, abracadabra da Strega, solo cascate d’altra fuffa rovesciata. Michelona si trova a bordo non dell’intercity Murge, più confacente al rango, ma dell’Orient Express, come un’Agatha Christie che non ce la può fare, e qui parte un demenziale dialogo con la sardina in chief quanto a raffinatezze proletarie, il sapone liquido nel dispenser di Lalique, roba forte, storicistica, al che la nostra cromatizzata tradisce esitazione, ma che cos’è questo Lalique? E allora scocca il bacio purtroppo della morte, la percipiente scrittora in soccorso dell’incombente segretora, “e tu saresti radical chic?”, chattatona di cipolle donata alle masse, lo capissero, straccioni mai invitati chez Baglioni con servitù di colore ma non armocromatizzata, lo capisse le popoulace demmerde: Lelly c’è e lotta non proprio insieme a loro ma, diciamo, di fianco, alla finestra, a degna distanza: e questo è davvero l’unico elemento di continuità col segretariato comunista che, da Stalin a chiara Ferragni, ha sempre sdegnosamente evitato di mescolarsi alla rantumaglia da guidare.
Ma fermi un attimo, qui c’è qualcosa da annotare: l’intimità col potere, anche se un potere patetico, sardona-sardina, è abbastanza tracotante e in verità miserevole, testimonia di come si fa a diventare scrittora senza merito, a galleggiare nel mare di parole stupide, di un sacco di altre cose, ma ostentarlo è roba imbarazzante, dall’alito pesante e il solito minuetto tra noi che ci crediamo i meglio non funziona
È una grossa grassa cafonata italica, e autorizza sospetti delle peggio manfrine. Questo il servilismo pseudoletterario, subculturale della sinistra mediterranea che per giustificare il suo opportunismo si è data, storicamente, una patente di impegno militante; éngagèe, dicono i franzosi, ma qui riporta più ad ingaggio, gettone di presenza, di essenza.
Zdanoviani grotteschi, che si sbattono per un inciucio di più siano sul treno romanzato o nella magione canterina di mr Maglietta fina. Una cosa penosa. Quello poi che Michelaccia, nel suo afflato isolabi, non coglie è l’ultra snobismo della svizzera americana emiliana: lei si sdilinquisce con piacevolezza da piccolaborghese emersa, in qualche modo, e l’altra le fa notare con la perfidia della elite banchiera, che sta molto, troppo al di sopra: lei, volendo, l’Orient Express con tutto quel che c’è dentro se lo piglia, lo noleggia, lo compra e non ha bisogno di stupirsi, nemmeno di informarsi del portasapone griffato, lo dà per scontato, lo piglia in blocco e se ne scorda, gli innamoramenti sono per le cameriere, come diceva Agnelli, e gli orgasmi per le aspiranti scrittore regionali. Almeno quelli.
In un certo senso, Accabadora non sbaglia: niente di più fuorviante che definire Ellycroma radical chic. Se mai va bene per lei, Murgia, però non va bene perché Michi, per approccio, per status, per fisionomia, per tutti è si radical, ma più cheap che chic. Forza compagne, che il sol dell’avvenir è una roba maledettamente antiquata, da film di Nanni, da vaghezza di Elly, da disperato erotico bum di Michi che a stare al suo posto proprio non ce la fa, si agita si sbraccia si flette si protende incombe di flatus voci fa bombe e meno la leggono – c’è qualcuno, là fuori, che legge Murgia? – e più si radica(lizza) nella falsa coscienza di essere influente come una che sussurra alla potente. Christie, che paese patetico!
Max Del Papa, 3 maggio 2023