Dunque, ritornando al Canada, non sorprende affatto che il Ceo di SpaceX si sia schierato con i ribelli e che si sia dato anche da fare per supportarli economicamente con i suoi amati bitcoin. Così come non stupisce che veda Trudeau come un nemico della libertà. Musk appartiene a quella categoria di persone che sa perfettamente che l’iniziativa individuale, sia essa la libertà di fare impresa, o quella di poter circolare liberamente senza lasciapassare sanitari, è del tutto incompatibile con le politiche stataliste e liberticide dei governi.
Ormai ci si è abituati alla figura del nuovo imprenditore liberal che, almeno a parole, deve seppellire la ricerca del profitto sotto fiumi di retorica perbenista. Alle nuove aziende “etiche” che si sentono in dovere di trasmettere il loro “codice valoriale” ai propri dipendenti e nel proprio business. Ad un capitalismo di Stato che è sempre più Stato e meno capitalismo.
Ecco, Musk ha le spalle abbastanza larghe per non essere tutto questo. E non perde occasione per ricordare al mondo intero che un vero imprenditore è innanzitutto un ribelle.