Mi piace concludere con le splendide parole di Paoli sempre intrise di enorme profondità: “Un popolo oppresso come quello corso è meritevole dell’aiuto divino. Anche nei momenti di disperazione ho mantenuto il coraggio confidando nella Provvidenza”. E a chi gli chiede perché non sia intervenuta prima risponde con aria nobile, seria e devota: “Perché le Sue strade ci sono ignote. L’adoro per ciò che ha fatto e La riverisco per ciò che non ha fatto”.
Come per il Manzoni, che proprio nel 1821 inizia a scrivere i Promessi Sposi, anche per Paoli è la Provvidenza il vero spirito del mondo. E da devoto cristiano qual era, credeva che questa non si manifestasse a cavallo ma nelle cose piccole, umili e magnifiche. Come la sua amata Corsica.
Nicolò Petrali, 5 maggio 2021