Al terzo tentativo utile il Napoli ha vinto il suo terzo scudetto, dopo 33 anni dal trionfo del 1990. L’unica cosa che si può dire che un titolo per questo avvenimento lo ha fatto anni addietro Massimo Troisi: “Ricomincio da tre”.
Questa è la sintesi perfetta per lo scudetto del Napoli. Ora è tempo di festeggiare, e qui si sta festeggiando. Però due cosette si possono anche dire. La prima è che questo scudetto è paradossalmente quello più importante nella storia del Napoli. Infatti, mentre i primi due portavano il nome di Diego Armando Maradona, su questo titolo ci sarà pure lo zampino di Osimhen, ma non c’è un giocatore che spicca davvero sugli altri. Anzi: se proprio dovessimo trovare un leader, quello sarebbe Luciano Spalletti: il Napoli è salito sulle sue spalle.
La seconda riflessione che bisogna fare è questa: come è possibile che Napoli, capitale del calcio nazionale, sia anche la capitale del reddito di cittadinanza (finalmente riformato e limitato dal governo attuale)? Se c’è una cosa che Napoli deve apprendere dalla vittoria di questo scudetto è che deve imparare a giocarsi la propria partita, deve imparare a stare in campo nel mondo per gareggiare. E lo deve fare con metodo. La vittoria del Napoli, che ha dominato il campionato, è il risultato di una conquista, di un metodo, di una disciplina e di un impegno fatto giorno per giorno. Un po’ come diceva Antonio Bassolino: passo dopo passo. Lasciamoci alle spalle la Napoli capitale del Reddito di Cittadinanza.
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