Qualcosa di strano c’è. La visita di Papa Francesco al feretro di Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica Italiana, morto il 22 settembre scorso, è di sicuro un evento inedito. “È la prima volta che un Santo Padre ha varcato la soglia del Senato, lo ha fatto per rendere omaggio al presidente emerito e, come mi ha detto, a tutta l’Italia”, ha spiegato Ignazio La Russa. Sette minuti in cui il pontefice, arrivato in carrozzina, si è alzato in piedi, si è intrattenuto in silenzio, si è messo la mano sul cuore, ma non ha fatto né segni della croce né ha benedetto la salma. Una scelta che sta facendo discutere e che Camillo Langone oggi definisce “un fatto straordinario”. Ma nel senso negativo del termine.
La visita di papa Francesco a Napolitano
Per carità: Napolitano, primo presidente comunista, ha scelto una cerimonia laica e i funerali di Stato non si terranno in chiesa (come successo, invece, per Silvio Berlusconi). Però Bergoglio è il rappresentante di Cristo in terra, non un signore di passaggio: ci può stare evitare la benedizione della salma, se il diretto interessato non la voleva, ma perché restare inerme di fronte alla bara senza nemmeno farsi un segno della croce? “È un gesto per me naturale che significa almeno due cose: pietà verso i morti e preghiera verso chi ha promesso di farli risorgere”, scrive Langone sul Giornale. “Per un cristiano il segno della croce è per l’appunto cruciale. Un tempo lo facevano tutti e adesso non lo fa nemmeno il Papa”. Non solo: “Forse (il Papa) è stato ultra rispettoso verso l’ateo morto, di sicuro è stato poco riguardoso verso i cristiani vivi, in primis quelli che nei paesi islamici hanno pagato e pagano la manifestazione esteriore del proprio cristianesimo con persecuzioni e carcere, a volte col patibolo”.
La lettera di condoglianze
Certo: il Vaticano ha fatto sapere che Bergoglio ha voluto “esprimere, con la presenza e la preghiera, il suo personale affetto a lui e alla famiglia, e onorare il grande servizio reso all’Italia”. Non vi sono dubbi, si spera, che in quei minuti di raccoglimento Francesco abbia affidato a Dio l’anima del defunto. Eppure i segni contano. Eccome se contano. Se così non fosse, il Papa non si sarebbe scomodato, di rientro da un viaggio a Marsiglia, per andare al Senato per portare i suoi omaggi a Napolitano dopo che nei giorni precedenti aveva già inviato una lettera di condoglianze alla moglie Clio.
Franco Lodige, 25 settembre 2023