Cosa pensano gli italiani della situazione economica del Paese? Ce lo dice l’indice social. Cambiano le abitudini delle persone? Cambiano i comportamenti? Cambiano anche le modalità di misurazione del benessere e della percezione relativamente alla situazione economica. Istat, che misura un po’ tutto quello che abbiamo attorno a noi, si è adattata in fretta creando il “Social Mood on Economics Index”.
È un primo passo, in linea con il percorso intrapreso da Eurostat e da altri istituti di statistica, un passo fatto per sperimentare l’utilizzo di nuove fonti e l’applicazione di metodi innovativi nella produzione di dati. Il loro potenziale è elevatissimo, colmano lacune conoscitive in maniera tempestiva perché danno impulso allo sviluppo di nuove analisi e nuovi indicatori.
“Milioni di italiani usano quotidianamente i social media per informarsi, esprimere il proprio stato d’animo, condividere le proprie opinioni e dibattere gli argomenti più disparati. – raccontano gli ideatori del SMEI -Ciò configura i social media come uno degli strumenti più promettenti per “misurare” lo stato d’animo degli italiani.”
Il nuovo indice sperimentale, come detto, è basato sui dati di Twitter e permette misurazioni giornaliere del sentiment italiano sull’economia e graficamente ne racconta andamenti e trend…Per produrre l’indice si usa un filtro di 60 parole chiave. Vengono raccolti circa 50mila tweet al giorno che, debitamente analizzati e filtrati, portano alla stesura dell’indice giornaliero.
L’aspetto interessante delle misurazioni è anche la connessione diretta con gli Hashtag # cioè con i temi del giorno, quelli più discussi attraverso la piattaforma di Twitter, temi che entrano prepotentemente in gioco, da veri protagonisti, nella costruzione dell’indice che rappresenta il sentimento economico degli italiani. Nel secondo trimestre del 2019, la componente di trend dell’indice continua a manifestare una tendenza al peggioramento del sentiment, anche se a ritmi più contenuti rispetto al primo. In particolare, nell’ultima settimana di giugno, la componente di trend ha nuovamente segnato un brusco rallentamento, tornando a fine mese al livello più basso dell’anno.