“Io sottoscritto/a…eletto/a presso…(oppure candidato/a a…) mi impegno a non votare provvedimenti e norme che comportino aumenti di imposte, tasse e tributi”.
Vi piace? È un impegno semplice da capire, che non consente equivoci e fraintendimenti, e che poi andrà rispettato alla lettera. Si dirà: è troppo poco in un paese dove servirebbe uno choc fiscale, un taglio potente della pressione determinata dalle tasse sulla crescita di famiglie e imprese. Non c’è alcun dubbio. Ma intanto partiamo da un punto fermo: chiedere ai parlamentari in carica e ai candidati a qualunque tipo di elezioni di mettere nero su bianco che loro un qualunque aumento di tasse non lo voteranno mai. Nemmeno uno spostamento da qualcosa a qualcos’altro. Aumenti di tasse? No, grazie.
L’idea nasce tanti anni fa negli Usa. Da molti anni, su iniziativa di Grover Norquist, il think tank Americans for Tax Reform chiede un impegno antitasse preventivo (“pledge”) ai candidati statunitensi a livello nazionale e locale, affinché non votino per nessun tipo di aumento fiscale. Si tratta di una iniziativa alla quale ormai aderiscono, rispettandola scrupolosamente, centinaia di candidati e di eletti, non solo repubblicani. Qui da noi, meritoriamente, il Tea Party Italia propose un esperimento analogo nel 2013.
Abbiamo deciso di rilanciare l’idea, proponendola sia ai parlamentari attualmente in carica, sia ai candidati alle elezioni di ogni ordine e grado. L’impegno principale è quello di non approvare mai aumenti di tasse. È naturalmente incoraggiato un ulteriore impegno a promuovere a livello nazionale consistenti riduzioni di imposizione fiscale e tributaria, e a tendere a livello regionale e locale all’azzeramento nel tempo delle imposizioni addizionali. Daremo conto delle adesioni, e ovviamente vigileremo sul rispetto dell’impegno da parte dei firmatari.
Il soggetto che propone l’iniziativa è un istituto di cultura, ricerca e formazione che nasce oggi, e si chiama – significativamente – Mercatus. I nostri obiettivi sono la promozione e l’elaborazione di idee e proposte fondate sui principi di libertà, mercato, concorrenza, tutela della proprietà e del risparmio, libera intrapresa, libera ricerca, riduzione dell’ingerenza pubblica nella vita dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, federalismo, oltre che una salda collocazione anche culturale dell’Italia nell’alveo dell’atlantismo, dell’Occidente, della migliore tradizione della libertà, della democrazia, dello stato di diritto, della promozione dei diritti umani.