“Hassan Nasrallah non potrà più terrorizzare il mondo”. Lo si legge sul profilo di X delle forze di difesa israeliane, che annunciano ufficialmente l’uccisione del leader di Hezbollah durante i raid su Beirut.
La notizia è ovviamente in corso di aggiornamento. Tuttavia è da ieri sera, dopo il via libera di Netanyahu all’attacco sul Libano, che si rincorrono le voci del suo decesso. Le bombe di Tel Aviv, in fondo, avevano raso al suolo il quartier generale di Hezbollah e fonti libanesi confermavano che erano stati persi i contatti col leader sciita. “È difficile credere che Nasrallah sia vivo”, sussurravano funzionari israeliani che stavano cercando di verificare se la missione avesse raggiunto l’obiettivo. A quanto pare, sì.
L’Idf questa mattina ha affermato di aver effettuato un preciso attacco aereo proprio nel momento in cui alcuni leader del Partito di Dio si trovavano nella sede di Dahiyeh, a sud di Beirut. Insieme a Nasrallah sono morti anche Ali Karki, comandante del fronte meridionale di Hezbollah, e altri Comandanti Hezbollah. “A seguito di informazioni precise da parte dell’Idf e dell’establishment di sicurezza israeliano – si legge nel comunicato ufficiale – gli aerei da combattimento dell’IAF hanno condotto un attacco mirato contro il quartier generale centrale dell’organizzazione terroristica Hezbollah, che si trovava sotto un edificio residenziale nella zona di Dahieh a Beirut. L’attacco è stato condotto mentre gli alti vertici della catena di comando di Hezbollah operavano dal quartier generale e portavano avanti attività terroristiche contro i cittadini dello Stato di Israele”.
Il regno di Nasrallah è durato 32 anni, e ieri è giunto al termine. Il leader di Hezbollah, sottolinea l’Idf, “è stato responsabile dell’omicidio di molti civili e soldati israeliani e della pianificazione ed esecuzione di migliaia di attività terroristiche. È stato responsabile della direzione e dell’esecuzione di attacchi terroristici in tutto il mondo in cui furono assassinati civili di varie nazionalità. Nasrallah era il decisore centrale e il leader strategico dell’organizzazione”. La sua eliminazione, dice il capo di stato maggiore delle IDF, tenente generale Herzi Halevi, “non è la fine degli strumenti nella cassetta degli attrezzi. Il messaggio è semplice: sapremo come arrivare a chiunque minacci i cittadini dello Stato di Israele”.
L’Idf ha realizzato una illustrazione video per mostrare come e dove sono avvenuti i bombardamenti a Beirut.
Il raid cambia ora lo scenario in Medio Oriente. Dopo il 7 ottobre, infatti, Hezbollah si era unita ad Hamas conducendo centinaia di attacchi missilistici contro il Nord di Israele, costringendo circa 60mila famiglie a sfollare. “L’IDF continuerà ad operare contro chiunque promuova e si impegni nel terrorismo contro lo Stato di Israele e il suo popolo”, scrive l’esercito di Tel Aviv. Ma è chiaro che ormai il colpo per l’associazione terroristica è clamoroso. Dopo gli attacchi dei cercapersone e dei walkie talkie, che hanno decimato i quadri di comando, adesso Tel Aviv è riuscita a decapitare del tutto Hezbollah. Ieri sera, l’Iran sussurrava il ritornello secondo cui “morto un martire, ne nascerà un altro”. Ma non sarà così semplice per la milizia sciita riprendersi dall’omicidio mirato del suo capo: è evidente che le reti di comunicazione interna sono compromesse.
Di seguito il grafico, diffuso dall’Idf, che mostra come tutta la catena di comando di Hezbollah sia stata eliminata.
Intanto il Libano fa i conti con gli effetti del raid Israeliano. Il Ministero della Sanità libanese ha affermato che 6 persone sono state uccise e 91 ferite negli attacchi di venerdì. Sei condomini sarebbero stati abbattuti. Centinaia di persone si sono spostate sulle montagne sopra la capitale portando bambini e oggetti dalle loro case. Secondo il Ministero della Sanità, almeno 720 persone sono state uccise in Libano durante la settimana.
Quello che accadrà ora è tutto da vedere. L’Idf ha mobilitato soldati di riserva e attivato tre battaglioni, oltre ad aver inviato due brigate nel Nord di Israele per prepararsi ad una possibile invasione di terra. Hezbollah risponde con lanci di razzi, Israele con attacchi nel sud di Beirut e nella valle di Bekaa.
Articolo in aggiornamento