Che il “modello italiano” sia una ciofeca, ormai se ne sono accorti tutti. L’Italia ha il primato europeo di vittime ed è terza al mondo per mortalità da Covid. Per dire: fanno meglio di noi persino l’Indonesia, il Sud Africa e i “negazionisti” Brasile e Stati Uniti. E allora la contromossa è servita: le cloache al governo continuano a commettere gli stessi errori, solo che stavolta li chiamano “modello Merkel”.
L’esecutivo, è chiaro, brancola nel buio. Spinge per il blocco totale, perché, al solito, non ha alcun programma per le riaperture. Dopo le feste, a metà gennaio, ci ritroveremo come a settembre: modello “io, speriamo che me la cavo”. Avremo lo stesso casino su scuola e trasporti. Forse, qualche Regione sarà riuscita ad allestire nuove unità di terapia intensiva. Per il resto, siamo appesi alle primule del telepredicatore Domenico Arcuri: ma il sol dell’avvenire vaccinale non scalderà davvero la Penisola ancora per diversi mesi. Quindi, avremo la terza e magari pure la quarta ondata.
La fregnaccia del Moviola
Ebbene: il governo di Giuseppe Conte che, a settembre, prometteva “mai più lockdown”; che, a novembre, ci aveva chiesto sacrifici per trascorrere un “Natale sereno”, adesso, ironia della sorte, lavora al lockdown per Natale, come peraltro avevamo anticipato proprio su questo sito, in tempi non sospetti. L’assist lo ha fornito, appunto, la stretta varata in Germania. Già ieri sera, Repubblica introduceva la formula magica, poi ripresa a pagine unificate dal giornale unico del virus: “modello Merkel”. Lo spunto, probabilmente, era un tweet del commissario europeo, Paolo Gentiloni. In sostanza, Er Moviola diceva: la Germania sta messa meglio di noi, eppure chiude. Dunque, è inevitabile che chiudiamo tutto pure noi. Una logica inappuntabile.
Peccato che l’ennesima pantomima, nel nome del “modello Merkel”, omette alcuni dettagli essenziali.
Le balle sul lockdown in Germania
1. Non puoi usare il disastro che hai provocato per giustificare provvedimenti draconiani. Sia chiaro: non ci spingiamo fino a sostenere che i giallorossi siano materialmente responsabili dei 65.000 morti pianti fino a oggi L’Italia, che da anni accumulava gravi lacune, era drammaticamente impreparata alla pandemia. Ma è evidente che, con Conte e soci, qualcosa non ha funzionato. E adesso è semplicemente disgustoso prendersela con la gente, sciacquarsi la coscienza per la seconda ondata, puntando il dito sulle discoteche, e prepararsi a fare altrettanto con la terza, avendo già individuato il prossimo capro espiatorio: lo shopping in centro. Può darsi che, a questo punto, se non vogliamo morire di Covid saremo costretti a morire di fame. Se però agli uomini della maggioranza è rimasto un briciolo di dignità, ammettano: non è colpa vostra, abbiamo sbagliato noi, scusateci. E dopo vadano a casa. Si facciano in fretta nuove elezioni, intanto si tamponi la situazione con un governo di unità nazionale. Quello che preferite, o che preferisce Sergio Mattarella, purché si caccino a pedate il premier, i suoi osceni ministri sovietici e l’intollerabile e inetto Arcuri.
2. Il “modello Merkel” non è il lockdown all’italiana. A Natale, i tedeschi potranno riunirsi con (pochi) familiari, anche alla vigilia, quando da noi sarà di fatto impossibile, a meno che non siate attrezzati per far dormire a casa gli ospiti. Le scuole, se i Länder non decideranno diversamente, resteranno aperte, ma sarà eliminato l’obbligo di frequentare le lezioni in presenza. Sì, chiuderanno i negozi: solo che i ristori passeranno da 200.000 a 500.000 euro a impresa. L’ultimo dell’anno non ci si potrà radunare in luoghi pubblici né fare i fuochi d’artificio. Tuttavia, in Germania non c’è e non ci sarà alcun coprifuoco nazionale. Pure la Francia, dove ora il blocco della circolazione scatta prima che da noi, per le festività farà un’eccezione: alla vigilia, saranno sospese le restrizioni.
Per concludere: vogliono gabellare come misura di profilassi un inutile e vessatorio sequestro di persona, mettendoci a credere che la leggendaria cancelliera tedesca, idolo dei competenti, stia chiudendo in casa 80 milioni di cittadini. I quali, al contrario, anche la scorsa primavera, mentre da noi volavano i droni di Pasquetta, potevano uscire, andare al lago, al parco e a fare sport.
Per favore: siamo cornuti, mazziati, impoveriti e disperati. Ma fessi no.
Alessandro Rico, 14 dicembre 2020