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Natale su Skype: il virupanettone di Galli - Seconda parte

Contestare le dichiarazioni del prof. Galli non significa minimizzare l’emergenza sanitaria di cui avvertiamo la dimensione opprimente sulla nostra quotidianità, tuttavia la prudenza e la responsabilità possono convivere con i riti “tattili”, che accompagnano le festività natalizie, e con lo shopping in sostegno degli esercenti locali. Pensare di vivere il Natale con gli affetti più prossimi collegati via Skype vuol dire aderire ad uno schema disumanizzante che eleva la solitudine a prospettiva di vita. Così come privilegiare l’acquisto on line sarebbe la condanna conclusiva per i commercianti sacrificati sull’altare di una cautela tramutatasi in ossessione.

Il virologo che diventa opinionista, esondando dalla materia scientifica che dovrebbe padroneggiare, per provocare suggestioni deleterie, sia per la stabilità psicologica della collettività sia per la sopravvivenza economica dei negozianti, assume la parvenza del guastafeste.

Andrea Amata, 14 novembre 2020

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