Cronaca

Naufragio Palermo, misteri e dubbi: cosa non torna

Scomparso l’ad di Autonomy Lynch mentre pochi giorni fa è morto in un incidente l’ex vice presidente finanziario

Naufragio Palermo, Mike Lynch

Due casi apparentemente slegati fra loro, ma uniti da un fil rouge che lega indissolubilmente Palermo, San Francisco e il Cambridgeshire. Uno dei due, già noto da diverse ore all’opinione pubblica italiana per essere avvenuto al largo delle coste siciliane intorno alle 4.30 del mattino di lunedì 19 agosto, riguarda il naufragio del veliero Bayesian nel tratto di mare davanti a Porticello.

Il bilancio del naufragio di Palermo è di un morto, il cuoco di bordo dell’imbarcazione, e sei dispersi. Tra questi figura il nome del magnate britannico Mike Lynch, geniale fondatore della multinazionale dell’informatica Autonomy, considerato uno dei più importanti imprenditori nel settore delle tecnologie, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Bill Gates d’Inghilterra”. Tra gli scomparsi ci sarebbero anche l’avvocato di Lynch, Christopher Morvillo, e il presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer. Salvi invece gli altri sedici passeggeri a bordo del veliero battente bandiera inglese.

A causare il naufragio a Palermo del super yatch di 56 metri di proprietà di una società riconducibile alla moglie di Lynch, sarebbe stato il violento nubifragio abbattutosi sulla città, che avrebbe spezzato l’albero a vela dell’imbarcazione ancora in rada, a cui sarebbe bastato veramente poco per alzare l’ancora e dirigersi verso il porto, così da evitare l’affondamento. Ma tant’è.

L’altro caso, sconosciuto ai più nel Belpaese, riguarda invece un incidente mortale avvenuto lo scorso sabato nel Cambridgeshire. La vittima, mortalmente investita da un auto mentre faceva jogging, risponde al nome di Stephen Chamberlain, ex vice presidente finanziario della Autonomy, la società di software britannica fondata da Mike Lynch. La collisione che ha brutalmente strappato la vita a Chamberlain è avvenuta sulla A1123 Newmarket Road intorno alle 10.10 di sabato 17 agosto.

I protagonisti dei due casi, Lynch e Chamberlain, erano co-imputati a San Francisco in un processo di frode relativo alla vendita di Autonomy alla multinazionale Hewlett-Packard (HP) nel 2011 per 11,1 miliardi di dollari. La vendita della società britannica è tuttavia diventata controversa quando HP, costretta appena un anno dopo a svalutare a 8,8 miliardi di dollari la società, ha accusato Lynch e Chamberlain di aver volutamente gonfiato i bilanci di Autonomy prima dell’acquisizione allo scopo di aumentarne il valore.

Per quello che è stato definito “il più grande caso di frode della Silicon Valley”, Lynch e Chamberlain sono stati coinvolti in una lunga battaglia legale con HP, conclusasi solo lo scorso giugno, dopo dodici anni, con la piena assoluzione del fondatore di Autonomy, prosciolto dalla giuria di San Francisco, al pari di Stephen Chamberlain, da tutti i quindici capi di imputazione relativi alla vendita della sua società. Un ruolo chiave ai fini del proscioglimento di Lynch e Chamberlain lo aveva giocato proprio Jonathan Bloomer, testimone chiave del processo per frode a carico del fondatore di Autonomy, in quanto ex presidente del comitato di revisione contabile della società di Lynch.

A conclusione del lungo iter giudiziario, e dopo tredici mesi di domiciliari a San Francisco in attesa del processo, Mike Lynch aveva deciso di festeggiare la sua assoluzione con una crociera a bordo del Bayesian insieme, tra gli altri, al suo avvocato Morvillo e al suo amico-testimone Bloomer, poi tutti e tre dispersi nel misterioso naufragio di Palermo appena poche ore dopo che, in Inghilterra, Stephen Chamberlain venisse travolto ed ucciso da un auto in circostanze altrettanto misteriose. Sarà tutto frutto del caso?

Salvatore Di Bartolo, 20 agosto 2024

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