Società

Negli Usa le “donne dell’anno” sono uomini - Seconda parte

Dalla segretaria alla Salute, Rachel Levine, alla transnuotatrice Lia Thomas. In America trionfa la retorica gender

Anche Tyson, ha perso delle occasioni, dopo la prima fase in cui massacrava tutti e l’hanno carcerato per stupro di una fanciulla indifesa, quando è tornato non era più lo stesso: se metteva a puntino quei tre anni di galera, usciva Michelle Tyson e tritava tutte le pugilesse, no? Ma quale vantaggio ormonale, ma scusate: le atlete del blocco dell’Est non sono sempre state bombate da ridurle dei bufali cafri? Ne ricordo una, una sovietica, alle Olimpiadi di Mosca del 1980, quelle boicottate dai soliti guerrafondai Nato: una velocista, quando partiva altro che turbo, le ali ai piedi le spuntavano, come Mercurio, anzi Mercuria, e arrivava che le altre ancora uscivano dai blocchi. Bochina, si chiamava.

Uno, meglio: una, meglio ancora. Un* deve sentirsi quello che è quando vuole. Nietzchianamente, arrivare ad essere chi è. Almeno per i prossimi dieci minuti. Io, per esempio, quando ho cominciato a scrivere questo indegno articolo transfobico mi sentivo un vecchio cronista alcolizzato, ma già a metà mi ero trasformato in un couturier, come Valentino, e adesso che sono alla chiusa già mi sento uno Zar liberatore. Domani mi sentirò una étoile, una amazzone e una pornostar. Tra un mese un ricco riccone. Quindi il mutuo, le bollette, la benzina li pagherò tra un mese. Sempre che nel frattempo non mi riscopra un fachiro, una eroina dei fumetti, una maschia dell’anno.

Max Del Papa, 20 marzo 2022

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