Nella scalata a Tim è Draghi il pollo?

KKR sembra aver trovato il pollo da spennare…

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In finanza esiste un detto: se ti siedi ad un tavolo senza sapere chi è il pollo da spennare il pollo sei tu. Quando KKR ha lanciato la sua offerta d’acquisto “non vincolante” da realizzare solo “con l’accordo con il governo italiano” il tavolo si è formato. Da un lato KKR e JP Morgan che nella loro storia non si sono mai dimostrate polli e dall’altro il governo Italiano reduce dai successi di Ilva, Alitalia ed Autostrade. Da quanto si apprende il governo vorrebbe diventare proprietario della rete Telecom per fonderla con Open Fiber e gestire così l’infrastruttura unica che sarebbe noleggiata a prezzi regolati ai vari operatori telefonici, mentre KKR rimarrebbe proprietaria esclusivamente della parte commerciale di TIM che, sempre secondo indiscrezioni, potrebbe essere rivenduta ad Iliad.

Le dichiarazioni di Draghi, Giorgetti Franco e Colao vanno tutte nella direzione di un intervento dello Stato sulla rete. Cosa c’è di male? Il prezzo! A che prezzo lo Stato è disposto a comprare la rete Tim una volta che KKR avrà completato l’acquisto della totalità di Tim. Quanti dipendenti saranno trasferiti da Tim alla nuova rete statale? Quali saranno i costi a regime dell’operazione? Quali saranno i ritorni sugli investimenti futuri? Quali e quanti saranno gli investimenti? Come si tradurranno in tariffe per gli operatori e conseguentemente per i consumatori?

Nel dibattito tutto italico basato su principi astratti e non su numeri concreti la festa la starà facendo KKR che sembra aver trovato il pollo da spennare. Non le sarebbe riuscito in USA, il paese più tecnologicamente avanzato del mondo le reti di comunicazione sono migliaia ed in concorrenza fra di loro, non le sarebbe riuscito in Francia dove le reti sono 2 con obblighi rigidi di interconnessione, non le sarebbe riuscito in UK dove, udite udite, KKR è socio di maggioranza di Gigaclear che opera in concorrenza con la rete gestita da British Telecom che è l’equivalente della nostra TIM.

In conclusione, il pollo in questa vicenda è Mario Draghi e con lui tutti gli Italiani? Non possiamo saperlo al momento perché i numeri veri, quelli sulla rete non sono ancora stati resi noti anche se sicuramente i tre ministri delegati Franco, Giorgetti e Colao stanno lavorando sicuramente aiutati da CdP. Ma quello che possiamo consigliare è che la Corte di Conti si doti di consulenti esperti di finanza e telecomunicazioni, l’inerzia della magistratura contabile nella prima privatizzazione di Tim la stiamo pagando ancora oggi.

Antonio Rizzo, 30 novembre 2021

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