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Nell’emergenza risparmiateci lo Stato etico - Seconda parte

A proposito di manie di persecuzione. I grillini hanno formulato l’ennesima espulsione, ai danni di tale Barillari, complottista da competizione. Una Nemesi. Non sanno gestirsi neanche tra di loro quattro gatti, ma pretendono di gestire il mondo intero con le sgangherate ricette a base di decrescite felici che, all’atto pratico, non fanno felice nessuno. Non sanno arginare (dopo averla sottovalutata), l’emergenza, ma si preoccupano per il futuro che verrà. No, grazie: di che morte morire vorrei continuare a decidere io, nel rispetto di quelle altrui. Non lo stato dei Conte e i Casalino. Grazie, no: la mia libertà residua, non ve la do.

Consapevole che la catarsi non verrà, la palingenesi non verrà: finito tutto questo, torneremo noi, coi nostri enormi vizi, le nostre piccole virtù, le nostre risorse improbabili, le meschinità insondabili e gli slanci eroici. Umani, troppo umani. “Gli uomini non cambiano e i cani non smettono di leccarsi”, dice dr House. Si ripetevano frasi arcobaleno da balcone, “andrà tutto bene“, ma non è andato tutto bene, ci sono decine di migliaia di morti e non dipendono dai nostri peccati occidentali, non si debbono a una punizione divina. Si insiste: “domani saremo migliori”. Ma perché, poi?

Max Del Papa, 26 marzo 2020

 

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