“Chi indossa la divisa ha dei doveri superiori”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervistato da Nicola Porro a Quarta Repubblica, torna a parlare del caso Vannacci.
Dopo le polemiche sul libro Il mondo al contrario Crosetto ha ribadito quello che è stato il suo approccio nei confronti del generale. “Chiunque di noi ha il diritto di pubblicare un libro, anche un militare o un carabiniere. C’è un tema in più però che rende il carabiniere, il poliziotto o il magistrato diverso da me e da lei. Io e lei non possiamo restringere la libertà delle persone e usare la forza sulle persone a differenza delle forze armate, forze dell’ordine e magistrati. Queste persone hanno un dovere di terzietà in più. La democrazia crolla quando il cittadino non si sente sicuro. Se non funziona la gerarchia, crolla il pilastro della democrazia.”
E ancora: “Vannacci non ha subito nessun trattamento. Io per primo, essendo garantista, ho chiesto di accertare quello che ha detto e scritto”.
Una vicenda, quella del generale Vannacci, che ha fatto scaturire diatribe pure nella coalizione di centrodestra, dove Crosetto è stato messo al centro delle critiche per aver scelta la linea dura contro il militare, auspicando un’indagine interna nei suoi confronti.
Diverso fu l’orientamento del leader della Lega, Matteo Salvini, che aveva invece rigettato l’idea di un Grande Fratello, che potesse decidere cosa pubblicare o cosa no, affermando di voler leggere il libro prima di lanciare accuse contro Vannacci. A ciò, si sono affiancati alcuni corteggiamenti per avvicinare il Generale alle stanze del Carroccio, che per ora ha però negato la volontà di scendere in politica.