Che dire, fosse solo per quest’ultimo aspetto, quello di far girare l’economia, ben venga l’antifascismo. Però il clima da Uomini e no, per citare la involontariamente comica copertina de L’Espresso di qualche mese fa, sta facendo sbarellare anche molti storici accademici. Quelli riuniti nella Sissco, Società per lo studio della storia contemporanea, si sono così decisi di passare anche loro all’antifascismo attivo e militante. Contro chi? Ma contro il povero Antonio Tajani, che negli ultimi tempi parla come un Gentiloni qualsiasi, ma che ha osato dire qualcosa di terribile: che il fascismo ha bonificato le paludi e ha costruito case e ponti!
Ma se è cosi, aveva ragione la sciagurata Laura Boldrini, allora ancora presidente della Camera, quando si augurò che tutte le vestigia del fascismo, compresi quindi ponte e strade, oltre che edifici e monumenti, fossero spazzati via dalla ruspa progressista e di sinistra. Rimane solo un dubbio: come riportare le paludi a Sabaudia?
Marco Gervasoni, 23 marzo 2019