Ricordate Nicola Morra? Quello che “Bucci è malato oncologico come Santelli: chi lo vota deve esserne consapevole“? Ecco. Dopo la frasi al limite dello sciacallaggio, dopo le polemiche, le mezze smentite, la campagna elettorale al veleno, alla fine è arrivato il responso delle urne. Inappellabile. Non valutabile se non con una parola: disastro elettorale.
I dati parlano chiaro: mentre il centrodestra festeggia la riconferma in Liguria e il centrosinistra si lecca le ferite di un Campo Largo che stenta a decollare, Nicola Morra con il suo Uniti per la Costituzione non è riuscito neppure a raggiungere l’1%. Per la precisione: 0,88%, in numeri assoluti appena 5.223. In pratica un condominio allargato, neppure troppo grande.
Qualcuno direbbe “il karma”. Magari invece è solo l’impossibilità di sconfiggere i due poli più grandi presentandosi da indipendente. Neppure la lite tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, con il comico che di fatto ha invitato a disertare le urne liguri e che non s’è presentato ai seggi, ha fatto confluire sull’ex parlamentare il voto dei grillini duri e puri. Fatto sta che l’uscita sulla malattia del candidato del centrodestra non gli ha portato fortuna.
Vero: Morra aveva smentito quelle frasi su Bucci. O meglio: si era lamentato per il titolo del Foglio (“Mi hanno teso un tranello”, disse). Ma non è che l’intervista fosse molto meglio. Aveva sottolineato che il neo-presidente ha “un tumore metastatico, con il quale non si scherza”. Aggiunse che “come dissi per la povera Jole Santelli in Calabria, motivo per il quale poi venni travolto dalle ingiurie, gli elettori liguri devono essere consapevoli che stanno votando una persona malata che potrebbe non terminare il mandato”. A questo punto, possiamo dire che sì: gli elettori liguri ne erano consapevoli. E hanno scelto comunque Bucci. Lasciando poco più che le briciole a Morra.
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