Mondo al contrario

Niente beneficenza, c’è Vannacci: trovato il cavillo per censurare il generale

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vanancci censura

La beneficenza fa bene, tranne che se a sponsorizzarla è il generale Roberto Vannacci. In tal caso prevalgono i cavilli, le polemiche politiche e infine la censura. Non si farà la cena a Torino tra l’autore del Mondo al contrario e i tanti commensali che erano pronti a versare (almeno) 35 euro per stare al tavolo con il militare del momento. L’evento organizzato dal Lions Club Torino Taurasia per stasera presso il ristorante del Cral, il Circolo ricreativo per i dipendenti del Comune, è stato cancellato. O meglio: Vannacci presenterà lo stesso il suo libro, ma al Centro Studi San Carlo grazie a Nazione Futura, accorsa in soccorso per salvare almeno le apparenze.

Niente cena col generale Vannacci

I Lions ci tengono a precisare che si tratta di una “decisione indipendente” dalla loro volontà. E ci mancherebbe: altrimenti non avrebbero organizzato un evento che già dal titolo prometteva le solite polemiche politiche. E non tanto, o non solo, per cosa ha scritto il militare nel suo best seller. Ma per il luogo in sé: la cena era stata organizzata in un circolo comunale e la cosa aveva fatto storcere il naso ai partiti di centrosinistra, Cgil-Cisl-Uil di Palazzo Civico e pure al sindaco Stefano Lo Russo. Risultato: trovato il cavillo, annullata la festa. Essendo un circolo riservato ai soci (cioè ai dipendenti del Comune), il Cral non poteva ospitare una serata aperta anche ai non tesserati (un centinaio di persone). E poco importa se la loro offerta di minimo 35 euro a persona avrebbe sovvenzionato il reparto di cardiochirugia pediatrica del Regina Margherita. Meglio lasciare l’ospedale senza carità che lasciare Vannacci parlare. Siamo a questo livello.

La presentazione a Nazione Futura

Anche perché se era stata organizzata in barba allo statuto e al contratto, che prevede l’iscrizione al Circolo degli avventori del ristorante, il dubbio che in passato questa regola non sia stata rispettata viene eccome. Il consigliere di Fratelli d’Italia Ferrante De Benedictis si chiede infatti “perché questa volta è stato detto di no” e se è avvenuto “anche in passato”. De Benedictis e Francesco Giubilei denunciano “un tentativo di censura inaccettabile” fondato su un “preteso” e che va contro il sacrosanto principio della libertà di parola, in un Paese dove ex terroristi palestinesi vengono invitati in Università e dove ex Br presentano libri in totale tranquillità senza che nessuno protesti.

Franco Lodige, 14 dicembre 2023

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