E poi dicono che non esiste la religione woke, quando in realtà è infiltrata in ogni aspetto della nostra vita, dal più banale al più importante. Negli ultimi anni abbiamo assistito a tante castronerie in nome dell’inclusività esasperata, un razzismo diverso ma non per questo meno importante, un iper-progressismo peloso legato a chi si sente in colpa per quanto accaduto in passato. E la convinzione dei soloni è che si può rimediare penalizzando l’uomo bianco occidentale, specialmente se ricco ed eterosessuale.
L’ultima incredibile testimonianza delle follie woke arriva dalla Gran Bretagna, dove i servizi segreti hanno lanciato un programma di stage estivo. Qual è il problema? Semplice: agli studenti britannici bianchi è vietato presentare la domanda. Come confermato dal Telegraph, MI5, MI6 e GCHQ offrono agli studenti l’opportunità di uno stage retribuito la prossima estate, promettendo che l’opportunità rappresenta i “primi passi verso un’entusiasmante carriera a tempo pieno”. L’annuncio continua spiegando che lo “stage di intelligence” di 10-11 settimane è aperto solo a studenti provenienti da una “minoranza etnica nera, asiatica, mista” e a quelli provenienti da un contesto “socialmente o economicamente svantaggiato”.
Ma non è tutto. Anche la più sottile speranza di aprire almeno agli studenti bianchi non ricchi svanisce nel nulla: nemmeno loro verrebbero presi in considerazione per questi tirocini. L’annuncio spiega che stanno “limitando le candidature per questo tirocinio a coloro che rientrano in questa fascia demografica a causa di un’attuale sottorappresentazione nella nostra forza lavoro”. Per fortuna ancora un po’ di buonsenso è presente in Gran Bretagna e molte persone, volti pubblici e non, hanno denunciato questa iniziativa palesemente razzista. Chris Philp, il ministro ombra degli interni, ha definito il programma di tirocinio “razzista” e ha chiesto la sua cancellazione: “Capisco la necessità di incoraggiare candidature da una vasta gamma di background, comprese le minoranze sottorappresentate”.
Il ragionamento woke è sempre lo stesso: una persona bianca può essere privata di determinate opportunità perché in passato la stessa cosa è accaduta alle minoranze. Ma questo non è razzismo? Questo non è antidemocratico? I bianchi non sono meritevoli di fare uno stage con gli 007 perché la priorità deve andare per forza ai neri o agli asiatici? Ma stiamo scherzando? Purtroppo no, perché la linea è questa da diverso tempo e con l’arrivo al governo dei laburisti la situazione è destinata persino a peggiorare. Tim Davies, ex Squadron Leader, non ha utilizzato troppi giri di parole: “Si negano opportunità ai bambini bianchi, è un dato di fatto, non possono candidarsi solo perché sono bianchi”.
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Sarebbe stupido non pensare a una regia ben definita dietro certe stupidaggini. La Gran Bretagna negli ultimi anni ha forzato la linea iper-progressista, favorendo esclusivamente le minoranze. Iniziative mirate, scientifiche, penalizzanti nei confronti dei bianchi, rei unicamente di essere bianchi. Perchè un ragazzo dovrebbe essere privato del sogno di partecipare a uno stage nei servizi segreti? Per il colore della pelle? Sono discorsi così stupidi che è difficile prenderli sul serio. Eppure funziona esattamente così. Funziona che nelle università woke gli studenti bianchi devono pagare le tasse fino all’ultimo centesimo, mentre gli appartenenti alle minoranze hanno soluzioni speciali, che vanno dalla gratuità alle borse di studio. E certe storture le ritroviamo in ogni campo. Con buona pace del buonsenso e dell’uguaglianza.
Franco Lodige, 7 dicembre 2024
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