Mondo al contrario

No alla ghigliottina sul generale Vannacci

La destra di governo troppo “inclusiva” con le istanze della sinistra. Ma non deve cedere ai dogmi del pensiero unico

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vannacci crosetto

A margine del caso Vannacci, le cui opinioni non si discostano molto da quelle ancor più colorite di milioni di suoi concittadini, con una certa ingenua tendenza a semplificare questioni estremamente complesse, la penso sostanzialmente come Daniele Capezzone quando difende il sacrosanto diritto alla libertà d’espressione. Diritto, che vorrei sommessamente ricordare, viene spesso sostenuto a spada tratta da una ben definita cultura politica, anche quando esso esonda di gran lunga i limiti della ragionevolezza, nei riguardi delle esternazioni di qualche magistrato in odore di militanza partitica.

Le preoccupazioni del generale Vannacci

Ora, dobbiamo considerare che in Italia, soprattutto nei tempi dominati dai social, chiunque occupi una posizione di un certo rilievo pubblico – lo abbiamo ben sperimentato sulla nostra pelle ai tempi del Covid-19 – si sente attratto dall’irresistibile tentazione di dire la sua a futura memoria, quasi che le sue parole possano contribuire in qualche modo ad invertire una tendenza che sembra non garbargli affatto. In questo senso, pur ribadendo la non eccelsa profondità del pensiero espresso, possiamo scorgere nel generale destituito una sorta di preoccupazione di natura patriottica per le sorti certamente non esaltanti del nostro Paese.

Quindi, pur essendosi mosso con il piglio di un soldato d’assalto, come conviene a chi ha comandato i paracadutisti della “Folgore”, si potrebbe anche apprezzarne, se non il contenuto nel suo complesso, almeno l’ intento, certamente mosso da una genuina preoccupazione.

Il rischio del pensiero unico in Italia

Pertanto, anziché cacciarlo in quattro e quattr’otto senza un minimo di discussione, il ministro della Difesa avrebbe potuto, a nome del governo e delle Forze armate prendere civilmente le distanze dal contenuto del suo libro, rivolgendo un richiamo al militare.

Ma dato che si è scelto in un nano secondo di usare la ghigliottina professionale, con l’evidente scopo di non far ripartire la macchina dell’indignazione perpetua orchestrata dalla nostra impresentabile sinistra, ciò conferma, ahinoi, che in Italia si sta affermando una sorta di pensiero unico di facciata, molto ipocrita, che rischia di annichilire completamente il dibattito su alcune importanti tematiche del nostro tempo.

In questo senso, possiamo perfettamente comprendere che una destra di governo, rispetto a quando operava nelle catacombe del consenso, propende verso un atteggiamento più inclusivo nei riguardi di quelle istanze che le sono piuttosto distanti. Tuttavia ciò non dovrebbe mai trasformarsi in una sorta di passiva e interessata, sul piano elettorale, accettazione dei dogmi del succitato pensiero unico.

Claudio Romiti, 20 agosto 2023

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